Alluvione, a Campi Bisenzio decine di persone salvate dai volontari del soccorso alluvionale \ FOTO
L'associazione Swrtt ha fatto sedici ore di intervento consecutivo. Grossi: “Meraviglioso dare una mano. Speriamo che in futuro tanti si uniscano a noi”
Decine di persone salvate in sedici ore consecutive di intervento. È quanto fatto dai volontari del soccorso alluvionale Swrtt (Swift Water Rescue Team Toscana) tra la sera di giovedì e venerdì a Campi Bisenzio dove sono stati tra i primi ad arrivare sul posto. “Siamo arrivati intorno a mezzanotte e abbiamo prestato soccorso per 16 ore consecutive, fino al pomeriggio del venerdì – spiega Fabio Grossi, responsabile della sezione di Firenze dell'associazione – Abbiamo collaborato coi vigili del fuoco tutta la notte, sia per portare via persone dai piani più bassi che per salvarle. Eravamo tre squadre e 15 operatori fluviali”.
Salvati anche una decina di bambini
L'associazione fondata nel 2011 e che interviene nelle prime 72 ore dell'emergenza, ha operato anche durante l'alluvione in Emilia Romagna. Anche in questa occasione si sono trovati di fronte a difficili operazioni di soccorso. “Per soccorrere una signora malata di sla attaccata all'ossigeno – ricorda Grossi – abbiamo dovuto fare delle manovre alquanto complesse per riuscire a evitare le auto e i detriti sul percorso. Abbiamo salvato persone che erano rimaste dentro le macchine e altre che erano in casa e non sapevano come uscire. Abbiamo portato via donne, uomini, anziani, una decina di bambini tra cui un neonato. E anche tanti animali come cani e gatti. È stato bellissimo riuscire a dare una mano e speriamo che in futuro si aggiungano tanti volontari: più siamo e meglio è”.
Come diventare volontari
Dell'associazione fanno parte persone di svariate provenienze, soprattutto dal mondo del soccorso. I volontari presenti si dividono tra operatori di terra e di acqua, con quest'ultimi attivi direttamente sui gommoni. Ognuno fa la sua parte: a Campi Bisenzio l'altra sera, ai 15 presenti sui gommoni ne vanno aggiunti un'altra decina da terra. Anche chi non ha mai fatto parte di questo mondo può diventare un volontario. “Chi lo vuole diventare ci contatta, gli spieghiamo le cose e se interessato, sarà formato – spiega Silvia Torlasco operatrice OAA, di acqua, che a Faenza era sui gommoni ma a Campi coordinava le operazioni da terra – perché solo con una adeguata formazione si può prestare soccorsi alluvionali. Ci sono corsi formativi per rischio idraulico, comunicazioni, topografia, pianificazione dell'emergenza, come funziona sistema allerta meteo della protezione civile e via dicendo. In pratica il corso base per diventare volontari della protezione civile. Per diventare operatori di terra ci vuole qualche mese mentre per quelli di acqua, circa un annetto. Viste le continue emergenze, speriamo che ci contattino in tanti”.
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