Alluvione, dopo la disperazione sale la rabbia: "Emergenza gestita male, siamo stati lasciati soli" / VIDEO
L'ira delle persone alluvionate: "Abbiamo ricevuto aiuto solo da giovani volontari"
Dopo la disperazione sale la rabbia tra gli alluvionati di Campi Bisenzio. Girovagando per le strade di San Piero a Ponti, frazione del comune campigiano, il lavoro da fare è ancora molto. Mentre si cerca di salvare quel poco che l'acqua non si è portato via, i cittadini si domandano se tutto questo poteva essere in parte gestito meglio. “A cosa servono le allerte sui cellulari – chiede una signora che è intenta a pulire l'uscio di casa -. Quando l'acqua era già a Campi potevano mandare un avviso, forse qualcosa si poteva salvare”. “I danni sarebbero successi lo stesso – racconta un'altra abitante di San Piero a Ponti – ma forse, se fosse stata data l'allerta rossa, avremmo avuto il tempo di organizzarci meglio e salvare qualcosa, forse anche qualcuno”.
Tra i cittadini colpiti c'è rabbia anche per gli scarsi aiuti ricevuti dalle istituzioni. Tra questi c'è chi è rimasto bloccato in casa per parecchie ore, chi ha dovuto chiamare amici e familiari per farsi aiutare a togliere acqua e fango. “Non voglio mai più sentire che i giovani sono menefreghisti – precisa una signora che sta pulendo il garage -. Non abbiamo visto nessuno oltre a questi ragazzi che ci hanno portato viveri e ci hanno aiutato a togliere fango e acqua”. “Dove sono le istituzioni? Grida piangendo un'altra cittadina -. I ragazzi sono stati come oro”. Dopo la conta dei danni, la paura adesso è quella di essere dimenticati. “Pensate che qualcuno ci ridarà quello che abbiamo perso? Nel '91 nessuno ci ha dato niente. Non ho speranze sotto questo punto di vista”.
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