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Domenica, 28 Aprile 2024
Elezioni comunali 2024

A Firenze la due giorni di Fratelli d'Italia, tiene banco il 'toto-Schmidt'

Sabato e domenica il partito di Meloni al Tuscany Hall la convention, preludio alla campagna elettorale. Cellai: "Il direttore degli Uffizi? Valido, ma non c'è solo lui"

Una due giorni per discutere de 'L'Italia vincente, un anno di risultati'. E' questo il titolo della due giorni fiorentina di Fratelli d'Italia, corredata ovviamente dalla postilla 'Come il governo Meloni sta facendo ripartire la Nazione', che andrà in scena al Tuscany Hall, domani, sabato 23 settembre, e domenica 24.

All'appuntamento sono attesi, tra gli altri, tutti i sindaci dei vari capoluoghi toscani governati dal centrodestra, ormai la grande maggioranza, a partire dal primo cittadino di Pistoia, Alessandro Tomasi, dato già da tempo in pole position come candidato per la presidenza della Regione nel 2025, dopo due mandati con la fascia tricolore al collo.

Atteso, sabato alle 12, anche il fiorentino Giovanni Donzelli, fedelissimo di Giorgia Meloni - la premier interverrà domenica mattina in collegamento video - deputato e responsabile nazionale dell'organizzazione del partito.

'Toto Schmidt'

Dovrebbe essere lui a incontrare e intavolare l'eventuale trattativa con il sindaco degli Uffizi Eike Schmidt, dopo le voci sempre più insistenti, mai smentite né confermate, che lo vogliono candidato sindaco del centrodestra, per provare a conquistare Palazzo Vecchio a giugno 2024.

La due giorni arriva nel momento di massima difficoltà, per il governo Meloni, a gestire i flussi migratori e gli sbarchi a Lampedusa, dopo le roboanti, al momento disattese, promesse della campagna elettorale. L'attenzione fiorentina sarà però appunto sul direttore delle Gallerie, in questi giorni in trasferta in Cina, per la sessione inaugurale del 'Golden Panda International Cultural Forum', a Chengdu, incentrata sul tema del dialogo tra Oriente e Occidente.

Prima il programma

"Certamente è un nome di valore. Bene sondare anche nomi della società civile, ma non è detto che dobbiamo per forza guardare fuori dalla politica, la classe dirigente l'abbiamo eccome, lo dimostrano tutti i casi dove governiamo, anche in Toscana", mette però le mani avanti Jacopo Cellai, consigliere comunale e coordinatore cittadino del partito, al quale - ma lui non conferma -, pare che una candidatura non dispiacerebbe affatto (un altro nome 'politico' potrebbe essere quello del senatore Paolo Marcheschi). Una risposta anche al "non hanno classe dirigente" arrivato da Matteo Renzi.

Dunque, come a dire: andiamoci piano sul nome, c'è tempo. "Credo sarebbe bene avere il candidato del centrodestra entro la fine dell'anno (l'ultima volta quello di Bocci arrivò due mesi prima e andò malino, ndr). Prima però c'è da lavorare sul programma, su una piattaforma comune. Il nome arriva dopo, non viceversa", prosegue il ragionamento Cellai.

Schmidt, per ora, pare divertirsi a gigioneggiare con la stampa, senza confermare né smentire nulla, non rinunciando però a frecciate e critiche all'amministrazione Nardella: "Firenze in questi anni è peggiorata", ha detto nell'ultima intervista al Corriere Fiorentino, indispettendo non poco Palazzo Vecchio, visto il ruolo di direttore di un museo statale che ricopre.

Gli alleati

I meloniani devono poi confrontarsi con gli alleati. Forza Italia, scottatissima dal repentino abbandono del consigliere regionale Sguanci, arrivato da Italia Viva e rimasto nel partito solo cinquanta giorni, per poi tornare nuovamente dai renziani (che l'hanno accolto senza batter ciglio), chiede le primarie. La Lega scalpita, cercando di recuperare centralità sia a livello nazionale (con Salvini in perenne campagna elettorale), che a livello locale: in palio del resto ci sono anche altri campanili, come Prato.

Nardella: "O direttore o politica"

"Il ragionamento è semplice. O fai il direttore di un museo o fai politica. Un funzionario dello Stato, pagato con soldi pubblici e che ha il compito di guidare istituzioni culturali come musei importanti, non può fare allo stesso tempo politica contro la parte politica che rappresenta l'amministrazione di una città", ha dichiarato questa mattina il sindaco Nardella a SkyTg24.

Se scenderà davvero in campo l'attuale direttore delle Gallerie, tedesco e convintamente antifascista (dettagli non proprio trascurabili in un campo sovranista e per un partito che ha ancora la fiamma nel simbolo), una cosa è certa: ne vedremo delle belle.

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