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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Rider, la Cisl: "Contratto peggiorativo, intervenga la Regione"

Nel mirino c'è sempre il contratto Assodelivery - Ugl: per sindacati e lavoratori non rappresenta nessuno e peggiora le condizioni di lavoro

“Aprire un tavolo regionale sui riders è oggi ancora più urgente, dopo la firma di un contratto molto dubbio tra Ugl e Assodelivery, che rischia di condannare ancor più al precariato questi lavoratori. Non è accettabile che in Toscana esistano lavoratori cui sono negati sicurezza, legalità e diritti. Chiediamo alla Regione di farsi promotrice di un’iniziativa in questo senso".

A dirlo sono Ciro Recce, segretario generale aggiunto Cisl Toscana e Stefano Boni, segretario Fit-Cisl Toscana, dopo la manifestazione di protesta dei rider dei giorni scorsi, promossa dalla Cgil e conclusasi proprio di fronte al palazzo della Regione, nel giorno dell'insediamento di Eugenio Giani come presidente.

La protesta dei rider, in bici sui viali e in piazza Duomo / FOTO - VIDEO

“Già nel 2019 in Toscana - ricordano i due sindacalisti - Fit-Cisl, Filt-Cgil e Uilt-Uil avevano firmato accordi importanti, con la società Laconsegna Srl e con la società Runner Pizza, aziende italiane di consegna di cibo a domicilio, che in sostanza riconoscevano che il lavoro dei riders ricade nel comparto del ‘Trasporto merci e logistica’ e che a questi lavoratori va applicato il contratto nazionale di lavoro del settore, per consentire anche questi lavoratori di uscire da una situazione ‘grigia’ e contare su regole certe: orario di lavoro, pause, salario, ferie, diritti sindacali".

“Questi imprenditori hanno così dimostrato di aver compreso che la forza lavoro sia parte dell’azienda e che ai lavoratori debbano essere riconosciuti diritti e tutele pur muovendosi in bicicletta, in ciclomotori e motocicli. Da qui dobbiamo ripartire e non consentire che i lavoratori toscani che hanno conquistato dei diritti se li vedano cancellare dall’accordo nazionale sottoscritto da Assodelivery e dal sindacato Ugl. Un accordo che, invece, li lascia come autonomi nel mondo delle partite iva e in balia dei contratti occasionali, certificando la loro condizione di precarietà", attaccano Recce e Boni.

Chi è e cosa chiede il primo sindacalista dei rider fiorentini

"Non si tratta di una questione filosofica, ma di conseguenze concrete: gli accordi sottoscritti in Toscana prevedono il pagamento delle ore effettivamente lavorate e non in base alle consegne, salvaguardando il principio che il rischio d’impresa legato alla consegna e alla vendita dei prodotti non è a carico dei lavoratori ma della società. Senza contare i rischi per la sicurezza dei lavoratori che ogni tipo di ‘cottimo’ comporta. Noi come sindacato facciamo la nostra parte. Anche la Regione Toscana - concludono i due sindacalisti Cisl -, prenda a cuore questo comparto e chiami gli imprenditori a fare la loro parte".

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