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Stefano Carobbi, tra il nuovo ruolo al Porta Romana alle vicende viola: "Voglio portare la società in alto. Fiorentina? Deve puntare all'Europa"

L'ex giocatore di Fiorentina e Milan ha parlato in esclusiva al nostro sito sulla nuova avventura come responsabile dell'area tecnica del Porta Romana, e della stagione della società viola: "Italiano bravo nel gestire lo spogliatoio. Vi dico cosa farei con Vlahovic"

Una nuova sfida, nel mondo dei dilettanti. Dopo una carriera passata tra Fiorentina e Milan (dove ha vinto una Coppa dei Campioni), Stefano Carobbi si lancia nell'intrigante avventura di portare in alto i colori del Porta Romana, società che attualmente milita nel campionato di Eccellenza, ma che ambisce a obiettivi importanti. Intervenuto al nostro sito, abbiamo chiesto all'ex viola cosa lo ha portato a fare questa scelta, ma anche un'opinione sulle vicende che riguardano la Fiorentina. Di seguito le sue dichiarazioni:

Stefano, torni nel calcio dilettanti dopo quasi quattro anni dall'ultima volta, stavolta nel ruolo di responsabile dell'area tecnica. Da dove è nata questa decisione?

"Nel calcio maschile è la prima volta che ricopro questo ruolo, dopo averlo fatto in quello femminile al Florentia. Il Presidente Cirri, Fiorini e il direttore sportivo Chiarelli avevano l'esigenza di inserire una figura all'interno della società che facesse un po' da supervisore per la squadra Juniores e Prima Squadra. Dopo che è morta mia mamma di allenare non me la sentivo, e quindi ho accettato ben volentieri, anche per l'entusiasmo che mi hanno trasmesso. Spero di incidere in modo positivo, altrimenti, come sono abituato a fare, mi metterò da parte, ma penso di poter fare un buon lavoro".

Ci puoi spiegare più nel dettaglio quali saranno i tuoi compiti per portare in alto il Porta Romana?

"Non avrò un ruolo pratico sul campo, perché penso che ogni allenatore debba avere sempre la capacità e la volontà di poter fare quello che vuole dentro il campo. Poi se si vorrà confrontare con me ben venga, io sarò sempre disponibile per dare i miei consigli, sempre per il bene della squadra".

Nel comunicato dove si annunciava il tuo ingresso in società, si legge che l'obiettivo è quello di portare la società tra i professionisti. E' un obiettivo che proeverete a raggiungere già dalla prossima stagione o ci vorrà più tempo?

"Ovviamente per programmare una cosa del genere ci vuole del tempo. Non si può preventivare che in due o tre anni ci si possa arrivare. Anzi, penso che ci voglia un po' di più, poi se arriva prima ben venga ovviamente".

Che idea ti sei fatto invece della stagione attuale che sta vivendo il Porta Romana? Quali sono state le difficoltà principali della squadra?

"Secondo me a livello tecnico la squadra è molto valida. Penso che nei momenti opportuni, non abbia fatto quel salto di qualità per andare fuori dalla mischia. Quando una squadra ha qualità e si ritrova nella situazione di dover necessariamente fare punti, qualche certezza può venire a mancare. Quindi probabilmente la squadra si è trovata a giocare un campionato che non si aspettava. Ripartiamo dall'ultima vittoria contro il Firenze Ovest, dove alla fine sono arrivati tre punti importanti. Vedo che comunque molte altre squadre si trovano in difficoltà non preventivate."

Il Campionato di Eccellenza ripartirà il 30 gennaio. E' stato giusto questo stop, oppure si potrva continuare a giocare?

"Penso che la decisione sia stata la cosa più giusta e sensata. Poi nelle prossime settimane si capirà meglio quello che succede. Sinceramente era impensabile continuare un campionato con diverse squadre che al loro interno hanno tanti giocatori positivi. Per quanto riguarda la nostra squadra, al momento siamo i più fortunati, perché ad oggi abbiamo solo due ragazzi che si devono negativizzare, ma ne abbiamo avuti molti di più, e quindi proprio oggi riprenderemo l'attività degli allenamenti."

Per quanto riguarda il mercato, farete qualche movimento?

"Spendere per spendere a me non piace. Sono stato a vedere la squadra degli Juniores, e ci sono degli elementi interessanti che potrebbero dare una mano alla Prima Squadra. A me piace rischiare e avere coraggio. Proprio da stasera alcuni ragazzi degli Juniores si aggregheranno alla Prima Squadra, e vediamo cosa succede. Non abbiamo trovato figure che ci potessero far fare il salto di qualità. Penso che in squadra abbiamo tanti profili interessanti".

Passando invece alla Fiorentina, da grande ex viola, cosa ne pensi della stagione fatta finora e se ti aspettavi un impatto così forte di Italiano?

"Le stagioni hanno un suo percorso. Se nel momento giusto, fai il risultato giusto, come è capitato alla Fiorentina contro il Milan, ti cambia un po' tutto. L'impatto di Italiano è stato molto positivo, soprattutto a livello di gestione dello spogliatoio. Non ha prime donne, e il fatto di aver mandato via Ribery penso sia stata una cosa positivia, nel senso buono ovviamente. La squadra è molto giovane, e questo gli ha permesso di mettere in campo le proprie idee. La classifica è molto buona, anche se forse poteva essere ancora migliore, se contiamo la sconfitta con l'Empoli, o il pareggio col Verona. Sarebbe stata tutta un'altra visione del campionato, però ben vengano questi 32 punti, sperando che arrivino altri 6 punti contro Udinese e Torino".

A questo punto la Fiorentina ha l'obbligo di puntare all'Europa?

"Io inizierei a pensare un po' in grande. Ripeto, se la Fiorentina vince le partite con Udinese e Torino, non si può più nascondere, perché la classifica inizia a diventare importante, e a quel punto l'obiettivo deve essere quello di arrivare in Europa. Se ci siamo, perché non lottare?"

Che idea ti sei fatto sulla vicenda di Vlahovic? Lo venderesti a gennaio per cercare di prendere più soldi, oppure a questo punto lo terresti fino a giugno?

"Inizialmente ho aspettato a dare un giudizio. Il suo carattere esuberante non è che mi piacesse molto all'inizio, poi ha fatto le sue partite e ha fatto sentire il suo peso in attacco. Io non so le vicende interne alla società, però è un peccato per come è andata tutta la vicenda. Se punti in alto giocatori del genere dovrebbero rimanere. Io penso che ci sia stato un momento nel quale Commisso abbia parlato a quattr'occhi col ragazzo, dove si poteva trovare una via d'uscita. Quando ci sono troppe voci nel mezzo è un problema. Dietro ci sono troppi interessi. In ogni caso penso che lui debba essere riconoscente alla Fiorentina, perché l'ha cresciuto e lanciato. Le prossime due partite secondo me diranno tanto, perché se si dovessero vincere, e quindi trovarsi a lottare per obiettivi importanti, terrei il giocatore fino a giugno, altrimenti se gli obiettivi dovessero fallire, e vendere Vlahovic sarebbe più vantaggioso per la Fiorentina, per raccimolare 30/40 milioni in più dalla vendita, allora lo venderei".

Che giudizio dai al mercato in entrata della Fiorentina, con gli arrivi di Ikone e Piatek?

"Sono molto contento del mercato fatto. Ovviamente spero che non accada niente con Vlahovic, però avere un giocatore come Piatek che sia all'altezza di sostituirlo, ben venga. Ikone penso che sia un grande colpo, e spero che si confermi".

Che partita ti aspetti contro il Torino?

"Nell'ultimo periodo penso che ci siano partite particolari. Il Torino ha le sue defezioni, auspico che sia una partita diligente, perché magari si può pensare che sia un boccone facile e poi ritrovarsi ad affrontare un avversario che invece ti morde la coda. La Fiorentina riuscirà a stare calma e a portare a casa il risultato, farà un grosso passo in avanti".

Tu hai fatto parte anche del calcio femminile qualche anno fa, sia come allenatore che come dirigente. Quanti passi avanti sono stati fatti in Italia per quanto riguarda il movimento, e quanti ancora si può migliorare?

"Dopo i mondiali pensavo che il calcio femminile avesse un incremento molto elevato, e su questo probabilmente anche la pandemia ha inciso, perché senza pubblico per me non è sport. Mi auspico che piano piano questo movimento possa sempre più crescere. Il professionismo è un obiettivo che è sempre stato importante e premia le ragazze, e spero che porti il nostro campionato ad essere molto più visibile, e che gli sponsor si interessino sempre di più alle nostre ragazze".

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