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Elezioni comunali 2024

Renzi lancia Saccardi candidata sindaca, ultimatum al Pd: "O primarie o andiamo da soli". E c'è già una data

L'ex presidente del consiglio lancia la vice presidente della Regione: "Il Pd ha paura dei cittadini". A Cecilia Del Re: "Confrontati con Stefania"

Lo aveva annunciato nei giorni scorsi. "Stefania Saccardi è la nostra candidata sindaca". È fatta, la spaccatura con il Pd è sancita, dopo mesi di dichiarazioni martellanti verso Palazzo Vecchio. Le parole di Matteo Renzi, nella conferenza stampa di questa mattina alle Murate, non potevano essere più chiare.

"Hanno paura del confronto con i cittadini? Nessun problema, andiamo per la nostra strada, come abbiamo sempre fatto", scandisce il leader di Italia Viva, circondato dai fedelissimi, che per l'occasione hanno radunato quasi un centinaio di sostenitori.

"Un'alternativa alle segrete stanze"

"Sono in corsa per un'idea di città, non contro qualcuno - chiarisce subito Saccardi -. È il momento dell'impegno, di metterci la faccia, per dare a Firenze e ai fiorentini un'alternativa, senza dover votare a destra, rispetto ad una candidata scelta nelle segrete stanze di palazzo. Per tutti sono 'Stefania', non 'Saccardi'. Il mio numero ce l'hanno tutti, sono abituata a confrontarmi con la gente. Sono gli altri che hanno paura", le parole al vetriolo rivolte al Partito democratico, reo di avere nominato Sara Funaro candidata sindaca senza passare dalle primarie.

"Stefania è campionessa di voti, non di veti", stuzzica Renzi in stile da combattimento. I veti, ça va sans dire, sono quelli di parte dei dem e di Sinistra Italiana, che avrebbe accettano l'accordo su Funaro proprio con la pregiudiziale su Renzi.

Renzi rinnova la sfida al Pd e, direttamente, a Sara Funaro e a Cecilia Del Re, la 'defenestrata' ("io, a differenza di Nardella, non l'avrei mai cacciata per un'idea diversa dalla mia", le parole del leader Iv), cacciata da Palazzo Vecchio nel marzo scorso per aver riproposto l'ipotesi di un passaggio della tramvia al Duomo.

"Sara (Funaro, ndr), Cecilia (Del Re, ndr), fate le primarie e confrontatevi con Stefania. Chi vince è il candidato comune, chi perde dà una mano", assicura Renzi. A 'Cecilia' nei giorni scorsi si è già rivolta direttamente Saccardi, ricevendo per il momento un "no grazie". Ma Italia Viva punta a dividere i dem e a portare almeno l'ex assessora all'urbanistica dalla propria parte.

"È cambiato il Pd, non noi"

"Se social e manifesti cittadini sono tappezzati con i loro due volti che si sfidano alle primarie, i cittadini vengono con noi, non con chi ripudia la propria storia", ragiona Renzi.

"Perché - prosegue l'ex rottamatore -, sono loro che si sono allontanati da quello che era il Pd, non noi. Schlein aveva perso le primarie tra gli iscritti e ha vinto solo con le primarie aperte. Lo stesso Nardella, nel 2014, passò per le primarie. Adesso si rimangiano tutto e impongono Funaro, che ha iniziato a far politica proprio perché la parola fu data ai cittadini". Era il 2009 e 'Sara', allora, correva proprio nella 'Lista Renzi'. Un'altra era geologica.

Giani e Fossi

Il presidente della Regione Eugenio Giani e il segretario regionale dem Emiliano Fossi hanno fatto di tutto in questi giorni per non arrivare alla rottura. A questo punto però la via di uscita, per recuperare un accordo tra Iv e Pd, è più difficile. "Mancano sei mesi, può succedere tutto", sussurrano in realtà anche renziani di rango, a microfoni spenti, in sala.

Presente tutto lo stato maggiore locale e regionale di Italia Viva, a partire dal coordinatore toscano ed europarlamentare Nicola Danti, passando per il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini ("lui sì che con il Viola Park ha fatto un capolavoro, altro che stadio", punge Renzi), fino all'assessora comunale Titta Meucci e alle consigliere Dardano e Felleca.

Le bordate su multe, stadio, sociale e Kata

"Firenze è diventata la città che multa chi va a 51 all'ora per fare cassa, che spende 200 milioni di euro di soldi pubblici per fare uno stadio invece di investirli sulle case popolari. Con noi, ricordiamolo, quando Saccardi era assessore al sociale, non è mai morto nessuno di freddo e non sparivano i bambini dalle strutture occupate", le frecciate brucianti, in riferimento alla bimba peruviana di 5 anni, Kata, scomparsa dall'ex Astor ormai da sei mesi e ai decessi tra i clochard che negli ultimi anni non hanno risparmiato Firenze.

Prossime date

C'è già un sito, stefaniaperfirenze.it, dove si legge chiaramente: Stefania Saccardi candidata sindaca. C'è già una data, anzi due. "Il 29 gennaio una convention programmatica, poi il 3 marzo le primarie con chi ci sta", annunciano Renzi e Saccardi dal piccolo palco del Caffè Letterario. "Funaro senza Renzi non era nessuno", grida qualcuno dalla platea. Dove spunta anche qualche 'inviato' del centrodestra, come Simone Sollazzo, consigliere del Quartiere 2 per Fratelli d'Italia.

"Qui a spiare l'avversario?", gli chiede qualcuno. "Magari l'alleato", se la ride lui. Anche se a destra ormai è quasi scontato che il candidato sarà il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. "Ne siete proprio sicuri?", sibila Renzi. Forse più una speranza che non sia lui che una convinzione, perché sa bene che 'il tedesco', fresco di cittadinanza italiana, può pescare voti anche al centro, nel suo stesso bacino elettorale.

"Ci divertiremo"

"Ci divertiremo da matti, io chi votare lo so bene", ripete Renzi a tambur battente a fine conferenza. E se il Pd chiedesse a Saccardi di lasciare la vicepresidenza della Regione, governata proprio assieme agli alleati/avversari del Pd? "Provino, usciamo da tutte le giunte di tutta la Toscana. Voglio vedere come fanno".

"Se il Pd fa le cose a modo avremo a Firenze un'altra amministrazione di centrosinistra, altrimenti si ripete - conclude sarcastico - l'ottima strategia di Letta, che nel 2022 ha mandato la Meloni al governo. Accettino le primarie e sono disposto a fare non uno, ma venti passi indietro". Funaro però, a questo punto, come può accettarle? Palla in campo dem ora, ad ogni modo. Un pallone che scotta, non poco.

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FOTO - Renzi e Saccardi alle Murate

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