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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca Castelfiorentino

Mattia Giani, il mister del Castelfiorentino: "Mi auguro per la famiglia che questo percorso intrapreso possa portare ad un senso"

Il ricordo dell'allenatore del giovane calciatore scomparso: "La nostra forza dovrà essere quella di far rivivere le qualità umane di Mattia"

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“Siamo in un momento di difficoltà assoluta. Mattia era un ragazzo che conoscevo molto bene e non c'è stato un giorno che non l'ho visto sorridere”. Con queste parole Nico Scardigli, allenatore del Castelfiorentino, commenta questi giorni di dolore e incredulità per la morte di Mattia Giani. Sì, perché quando un ragazzo di 25 anni se ne va così in fretta, senza un motivo logico, senza un perché, si resta increduli. 

“Sono stati momenti devastanti – racconta il tecnico, regolarmente in panchina quella maledetta domenica -. C'erano i ragazzi che venivano a rifugiarsi da me, e inizialmente devi anche farti una violenza sotto un certo aspetto, perché devi rimanere freddo per permettergli di appoggiarsi e dargli sicurezza”.

La partita contro il Lanciotto è stata ovviamente sospesa e verrà recuperata mercoledì prossimo dopo un turno di stop questo weekend nel girone A di Eccellenza. Perché quando accadono eventi del genere è giusto fermarsi. “Per metabolizzare quello che è successo ci vorrà un po'. Chiaramente siamo chiamati a tornare in campo, anche se fortunatamente la federazione ha dimostrato una certa sensibilità col turno di stop. Mercoledì prossimo sarà una situazione surreale per tutti, anche per i ragazzi del Lanciotto ovviamente”. 

Un ruolo difficile quello dell'allenatore in questo caso, che dovrà trovare le parole giuste per una squadra inevitabilmente impaurita. Col tempo però bisognerà provare a tornare alla normalità, anche se nulla sarà come prima. “Ci siamo ritrovati ieri sera per un momento nostro, da condividere tutti insieme e portare un pensiero a Mattia – racconta il tecnico –. Vi posso garantire che è molto difficile. Il messaggio che cerchiamo di far passare è quello di cercare di esaltare tutto il bello di Mattia. Lui aveva un entusiasmo e un amore per il calcio smisurato. Siamo stati qui a Castelfiorentino 2 anni e già al Tuttocuoio avevo avuto il piacere di allenarlo. Anche nel periodo dell'infortunio al crociato ha sempre avuto positività. In tutto esprimeva solarità. Oltre ad essere un calciatore che per queste categorie è un lusso. La nostra forza dovrà essere quella di far rivivere le qualità umane di Mattia, anche per rispetto della famiglia e della fidanzata”. 

In attesa di capire le dinamiche dei soccorsi, Scardigli spera in un miglioramento sotto questo punto di vista. Non solo per quanto riguarda il calcio, ma per tutti gli sport. “A volte ci sono delle fatalità assolute dove non riesci a mettere una pezza ad una situazione che si crea. Sicuramente possono essere fatti dei passi in avanti. Soprattutto dalle società, che possono vedere l'aspetto societario un punto sul quale investire rispetto a dei calciatori o dei pulmini. Purtroppo il calcio dilettantistico deve far fronte anche a degli aspetti economici diversi rispetto al calcio professionistico, dove gli introiti sono diversi. Bisogna potenziare le strutture e soprattutto aumentare il numero di persone che possono intervenire in casi come quelli di domenica. Capisco che non è facile, perché ogni weekend ci sono tantissime manifestazioni sportive di ogni tipo. Però dobbiamo avere la volontà di investire su questo aspetto”. 

Intanto sulla morte del giovane calciatore la famiglia chiede che venga fatta giustizia. La Procura di Firenze ha aperto un'indagine per omicidio colposo, al momento senza indagati. “Io mi auguro che per Mattia e per la famiglia, questo percorso che viene intrapreso, possa avere un senso – conclude l'allenatore del Castelfiorentino -. Purtroppo Mattia non ce lo ridarà più indietro nessuno. Però se è una cosa che può portare ad un senso, anche in prospettiva futura, ben venga. Senza voler colpevolizzare nessuno, perché sono cose in cui non mi voglio addentrare. Spero che ci possa essere una risposta per il futuro, che si possa prevenire anziché a ritrovarsi a dover commentare tragedia simili”. 

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