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Lunedì, 29 Aprile 2024
La nota stonata

Venezi contestata al concerto di Capodanno: “Non vogliamo fascisti”

La solidarietà di FdI: “La cultura non ha colore politico, l’arte è libertà”

Contestazione con tanto di striscione “Niente fascisti all’opera, niente opera ai fascisti” per Beatrice Venezi, la direttrice d’orchestra lucchese (lei però preferisce direttore) in occasione del concerto di Capodanno a Nizza.  I pochi contestatori sono stati presto zittiti dai fischi, superiori agli applausi, e il concerto è iniziato regolarmente. Una polemica che parte da lontano, fin dallo scorso luglio, quando fu annunciata la sua presenza, con l’accusa di “neofascismo” rivolta da alcune associazioni francesi alla stessa Venezi.

A difendere la consigliera per la musica del ministero per la Cultura, è Fratelli d’Italia: “L’Opera, la musica, l’arte sono da sempre espressioni di Libertà. I gruppetti  che per pregiudizi ideologici vogliono censurare il Maestro Beatrice Venezi soltanto perché di destra - scrive su X il deputato fiorentino Giovanni Donzelli - sono pericolosi deficienti. Solidarietà e stima a Beatrice Venezi”. 

Ma le parole di Donzelli non sono isolate: “La cultura non ha colore politico, così come non lo hanno il talento, l'impegno e la serietà. Per questo motivo, esprimo vicinanza e solidarietà al direttore Beatrice Venezi stigmatizzando nella maniera più assoluta l'azione di chi ha attivato una vera e propria campagna d'odio tentando invano di politicizzare un evento di grande pregio come il concerto di Capodanno dell'Opera di Nizza, da lei sapientemente diretto”, aggiunge Alessandro Amorese, capogruppo Fdi in commissione Cultura a Montecitorio - La cancel culture, contro la quale non smetteremo mai di schierare i nostri talenti migliori, non vincerà e riceverà una bruciante sconfitta da valori da noi sempre strenuamente difesi come la libertà”.

Analogo il tono di Federico Mollicone, altro esponente FdI e presidente della commissione Cultura alla Camera: “L'eccellenza e la bravura del direttore Venezi è fuori discussione e non saranno questi reperti archeologici degli anni '70 a offuscarla”.

Il Pegaso della Regione a Beatrice Venezi

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