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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Salario minimo in tutti gli appalti del Comune

Approvata la delibera in giunta: “Prima città in Italia, è una misura di civiltà”

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La delibera era stata annunciata sabato dall’assessora Sara Funaro in occasione della visita in città della segretaria del Pd Elly Schlein e oggi c’è stato il via libera: salario minimo in tutti gli appalti del Comune di Firenze. L’atto, presentato da Funaro insieme alla collega Benedetta Albanese, stabilisce che nessuno dovrà guadagnare meno di 9 euro l’ora laddove il Comune è stazione appaltante.

La delibera a firma Funaro-Albanese impegna Palazzo Vecchio, come previsto dall’articolo 11 del Codice degli appalti, a garantire al personale impiegato nei lavori, nei servizi e nelle forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni, l'applicazione del contratto collettivo più attinente all’attività svolta, stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali maggiormente rappresentative, salvo i trattamenti di miglior favore. 

Il Comune di Firenze si impegna, inoltre, a verificare che i contratti indicati nelle procedure di gara prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 euro l’ora e ad effettuare una ricognizione di tutti i contratti in essere stipulati a partire dal 2022, verificando le condizioni applicate sia dal punto di vista economico che normativo oltre al rispetto dell’applicazione del contratto e delle condizioni contrattuali in maniera costante, redigendo ogni sei mesi un report e a organizzare incontri con le organizzazioni sindacali per verificare come raggiungere l’obiettivo dei 9 euro per tutti.

Ancora, qualora l’impresa, chieda in sede di offerta di applicare un contratto diverso da quello indicato nel bando di gara, l’amministrazione (come indicato nella delibera) effettuerà un'analisi integrale del contratto, comparando il contratto indicato con quello offerto, per verificare l’equivalenza sia delle tutele economiche (in particolar modo il rispetto del trattamento minimo 9 euro) sia delle tutele normative. Per fare questa verifica dettagliata, denominata ‘giudizio di equivalenza’, l’amministrazione seguirà le indicazioni fornite dall’Anac e dall’ispettorato nazionale del lavoro. 

“Una svolta storica, mai più contratti pirata”

“Oggi abbiamo approvato in giunta una delibera molto importante - esulta Dario Nardella - che definirei storica, che stabilisce il principio del salario minimo orario di 9 euro. In tutti i nostri appalti di opere e servizi stabiliamo il criterio del rispetto di un salario minimo di 9 euro l’ora e così nei contratti conseguenti. Siamo la prima città d’Italia a farlo”.

Di “misura di civiltà” parla Sara Funaro:  “Mai più una lavoratrice o un lavoratore che lavora nei servizi per la città, ad esempio, nel sociale, nelle scuole e nei musei civici potrà guadagnare meno di 9 euro l’ora. Nel bando di gara sarà indicato il contratto di miglior favore, come è stato fatto alcuni giorni fa per i lavoratori dei musei civici, indicando quello di Federculture che ha garantito maggiori tutele e salari. Con questa delibera il Comune di Firenze garantisce che non vengano attivati contratti pirata, imporremo nei bandi l'applicazione solo dei contratti collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e verificheremo tutti i contratti già in essere”.

Per Benedetta Albanese, “riusciamo a fare un passo avanti su un tema complesso disciplinato da leggi nazionali. Al contempo dimostriamo che anche le amministrazioni locali e i territori possono fare la differenza e azioni concrete per stare al fianco di lavoratrici e lavoratori in questa battaglia che segna un punto dal quale non si torna più indietro”.

Le reazioni alla delibera

Da sinistra Dmitrij Palagi e Antonella Bundu pur “apprezzando ogni miglioramento reale della condizione materiale delle classi lavoratrici” invitano l’amministrazione a “non fare campagna elettorale sui diritti”, ricordando come “l’applicazione di contratti collettivi come requisito per i bandi di gara sia una cosa chiesta da tempo dal nostro gruppo consiliare” con una punzecchiatura all’assessora Funaro: “Per cinque anni, quelle poche volte che rispondeva ai nostri atti, si è nascosta dietro a un tema di competenza. Se vuole può anche sostenere la nostra coalizione, così potremo invertire radicalmente la tendenza degli ultimi anni”.

Dalla Cgil il segretario generale fiorentino Bernardo Marasco plaude al fatto che il Comune sia “in prima linea con un messaggio per combattere il lavoro povero nei sui appalti. Però, come sindacato, per noi questo si fa per via contrattuale dal momento che le condizioni dei lavoratori in questione sono condizioni contrattuali, non eminentemente salariali. Quindi il miglioramento delle loro condizioni lo si realizza applicando i contratti firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative strettamente attinenti all'attività oggetto dell'appalto (come abbiamo fatto solo pochi giorni fa nell'appalto dei musei civici) e sostenendo eventualmente condizioni di miglior favore all’interno di quei contratti stessi. Siamo pronti al confronto per realizzare assieme questi obiettivi così importanti per tanti lavoratori, tanto più che con l’amministrazione sono già previsti incontri per rinnovare il protocollo di regolamentazione degli appalti e per discutere di disapplicazione del subappalto a cascata, come annunciato pochi giorni fa alla firma dell'accordo sul cantiere trasparente per la tramvia e come riportato anche in coda alla delibera approvata oggi”.

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