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Eike l’italiano: “Da Nardella nessun augurio. Le gru? Dovrebbe sapere che non sono il soprintendente”

Il direttore degli Uffizi ha preso la cittadinanza: “Ho firmato davanti a un funzionario, competente ed efficiente”

Sorridente, visibilmente emozionato, Costituzione e certificato in mano, da oggi Eike Schmidt è cittadino italiano. “La prima cosa che farò da italiano? Mi andrò a prendere un bel caffè. Sui festeggiamenti invece non so, mia moglie ha organizzato qualcosa con amici e parenti, un cerchio ristretto. Questo però è di sua competenza, chiedetemelo domani mattina”.  

La firma in Palazzo Vecchio, non alla presenza del sindaco Dario Nardella, con cui anche oggi ci sono state nuove polemiche. “C’era un funzionario. Competente, efficace ed efficiente”, risponde assestando un colpetto a distanza. “Se mi ha telefonato per farmi gli auguri? No - dice controllando il cellulare - Non ho notato nessuno squillo. Ci sono delle chiamate, non la sua, ma neanche di altri politici”.

“Fiero di essere concittadino di Dante”

Una cittadinanza attesa da tempo, un percorso iniziato cinque anni fa e durato più del previsto perché è coinciso con la pandemia e le conseguenti difficoltà a spostarsi per avere tutti i documenti necessari. “Sono felice e molto fiero di essere concittadino di grandi personalità rispetto alle quali mi sento piccino: da Dante Alighieri a San Francesco e San Tommaso, ma anche più recentemente Benedetto Croce, oppure nel mio campo il museologo Lanzi o Antonio Paolucci”.

“Sono concentrato sugli Uffizi”

Naturalmente nessuna nuova sulla possibile candidatura a sindaco con il centrodestra: “Di sicuro non prenderò una decisione prima di finire il mio mandato agli Uffizi che sarà intorno a Natale. Devo riflettere e adesso non ho tempo per pensare. Ogni giorno agli Uffizi abbiamo qualche piccola o grande inaugurazione. Se sarà, sarà a gennaio, potrebbe essere un sì o uno. Non lo escludo ma non lo confermo”, ribadisce con una frase su cui ormai potrebbe chiedere i diritti d’autore.

La polemica sulle gru

Anche oggi in un anticipo di quella che potrebbe essere la prossima campagna elettorale, nuovo scontro a distanza con il Partito democratico, A cominciare da quello con il sindaco Dario Nardella.  “Si vorrebbe candidare lasciando alla città le due gru del cantiere” degli Uffizi, “i ritardi sul Corridoio Vasariano e un bel giardinetto di quartiere all'uscita del museo, nel cuore del centro storico Unesco della città. Per la campagna elettorale mi sembra un biglietto da visita straordinario”, ha attaccato Nardella nel corso della rassegna stampa di Italia 7, con il primo cittadino che lo ha poi invitato a dimettersi in caso di candidatura.

“Il cantiere - ha ribattuto Schmidt - è stato gestito fino a questa primavera dalla Soprintendenza, credo che il sindaco sappia che io non sono mai stato il soprintendente ma il direttore degli Uffizi. Questa primavera abbiamo ricevuto il progetto nella sua ultima fase. E la priorità è stata far studiare ai nostri architetti come rimuovere questa gru che c’è dal 2007, preceduta da un’altra che è stata lì dal 1993 al 2004, un tempo troppo lungo. Avevamo una soluzione giudicata non realizzabile per i costi aggiuntivi, però ne abbiamo una seconda che può garantire nel giro dei prossimi due anni che la gru sarà finalmente tolta dalla piazza”. Chissà con quale sindaco.

Le congratulazioni del ministro Sangiuliano

Non ci sono stati gli auguri del sindaco, a Palazzo Vecchio le congratulazioni gli sono state fatte di persona dal presidente del consiglio Luca Milani, invece in serata sono arrivati quelli del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Esprimo i miei complimenti al direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, per avere acquisito oggi la cittadinanza italiana. Ha dimostrato con il suo lavoro e impegno l’attaccamento alla nostra comunità nazionale e ai simboli più importanti della nostra identità. Lo ringraziamo anche per la sua professionalità che, in questi anni, con instancabile determinazione, ha saputo mettere al servizio del nostro patrimonio culturale”, si legge nella nota. 

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