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Razzismo, condannato consigliere fiorentino della Lega

Associazioni soddisfatte, il Carroccio lo difende e parla di "sentenza politica", per Ceccardi "un ragazzo onesto e altruista"

Il capogruppo della Lega al quartiere 3 di Firenze Alessio Di Giulio è stato nuovamente condannato ieri dal tribunale per istigazione all'odio razziale. All'origine del provvedimento che quantifica il danno (dovrà pagare 34mila euro) e che si muove in sostanziale continuità con una prima pronuncia dello scorso luglio, un video in cui Di Giulio nel 2022 sui social invitava a votare Lega per "non vedere mai più" una donna rom che si vedeva nel video stesso.

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"Esprimiamo soddisfazione per una sentenza che riconosce sia la valenza penalmente rilevante del reato di istigazione all'odio razziale sia l'importanza delle denunce da parte di chi lo subisce e che ha dimostrato coraggio nel reagire. Rimaniamo in attesa delle motivazioni ma ci auguriamo che la sentenza possa servire da monito per la prossima campagna elettorale", scrivono in un comunicato stampa congiunto Cospe, Asgi, Arci, Lunaria, Associazione 21 Luglio, che si erano costituite parte civile. "Alimentare un clima di odio non paga, anzi il razzismo costa", aggiungono.

La Lega, al contrario, difende totalmente il suo esponente. "È una sentenza politica, nessun razzismo", attacca Federico Bussolin, capogruppo a Palazzo Vecchio, mentre per l'europarlamentare leghista Susanna Ceccardi, in cerca di riconferma alle elezioni di giugno, "Alessio è un ragazzo onesto e altruista, confido nei successivi gradi di giudizio".

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