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Cronaca

Non è di Putin lo yacht nel porto di Marina di Carrara

Un'inchiesta fa pensare che uno yacht extralusso ormeggiato in Toscana sia di Vladimir Putin: a bordo anche agenti segreti

  • Aggiornamento 16:23 - Il mega yacht 'Scheharazade' di 140 metri agli ormeggi in un cantiere nel porto di Marina di Carrara non è del presidente russo Vladimir Putin. Lo ha dichiarato il sindaco di Carrara, Francesco De Pasquale, dopo un colloquio con i vertici di The Italian Sea Group, la società proprietaria del cantiere dove l'imbarcazione da 700 milioni di euro è in fase di manutenzione, che ha riferisce, che lo yacht "non è di Vladimir Putin". 

Lungo le coste toscane sarebbe ormeggiato uno yacht extralusso di proprietà di Vladimir Putin. Secondo l'ultima geolocalizzazione disponibile lo yacht chiamato "Scheherazade" si sarebbe trovato nel porto di Massa Carrara. Un'inchiesta del New York Times di inizio marzo sosteneva, basandosi su fonti di intelligence americane, che lo "Scheherazade" sarebbe di Vladimir Putin, ma come riporta La Stampa la società italiana che lo ha in gestione al porto, The Italian Sea Group, aveva completamente smentito: "In funzione della documentazione di cui dispone e a seguito di quanto emerso dai controlli effettuati dalle autorità competenti, dichiara che lo yacht Scheherazade, attualmente in cantiere per attività di manutenzione, non è riconducibile alla proprietà del presidente russo Vladimir Putin".

Ucraina: le possibilità di una guerra nucleare

La ricostruzione
Giorni fa uomini della Finanza, e probabilmente dell'intelligence italiana, erano saliti a bordo per effettuare dei controlli. Ora una nuova inchiesta della Fondazione Anticorruzione di Alexey Navalny, coordinata da Maria Pevchikh e Georgy Alburov, ha studiato la composizione dell'equipaggio dimostrando che il presidente russo possa essere il reale possessore dello yacht. In questo caso toccherebbe al governo italiano - al quale la Fondazione Navalny sta per consegnare tutti i documenti – decidere se sequestrare o meno l'imbarcazione. Lo Scheherazade è lungo 140 metri con una stazza da 10.167 tonnellate, sei piani, due eliporti, e ogni genere di lusso a bordo, e secondo l'inchiesta avrebbe tutto l'equipaggio composto da russi tranne il primo capitano (britannico). Costo: 700 milioni di euro. I russi sarebbero più della metà agenti del Servizio di Guardia Federale della Russia (Fso), lo speciale servizio segreto presidenziale a cui è affidata la sicurezza del presidente russo. Il numero due dello yacht si chiama Sergey Grishin, registrato nelle rubriche telefoniche di diverse altre persone come Sergei G del Fso. Subito dopo Anatoly Furtel, residente in via Furmanova 10, a Sochi (che è la sede dell'ufficio dell'Fso che garantisce la sicurezza della residenza del presidente). Alexander Pechurkin, registrato come Sanya Fsb. Alexander Fso e Alexander Graysful ("Graceful" è il nome di un altro yacht che è considerato di Putin, e fu spostato dal porto di Amburgo, direzione Kaliningrad, pochi giorni prima della tornata di sanzioni dell'Ue. Graceful è attualmente intestato a Gennadi Timchenko, amico di Putin dai tempi della Cooperativa Ozero, già capo di Gunvor, azienda di rivendita di commodities legate a gas e petrolio della Russia). Ma nei documenti dell'equipaggio ci sono altri nomi di uomini dei servizi russi, come Evgheny Schvedov, "ufficiale di sicurezza per l'unità militare 38974" (ossia l'Fso per il Caucaso, e con residenza sempre in via Furmanova 10, a Sochi). Stessa posizione per Aleksandr Khristoforov.

Nei giorni scorsi La Stampa ha raccontato che lo yacht, secondo fonti investigative italiane, sarebbe di proprietà di Eduard Yurievich Khudainatov, presidente di una società russa nell'oil & gas, ex presidente di Rosneft (azienda petrolifera di stato russa), attraverso una società offshore che risulta essere una scatola vuota alle Isole Marshall. Due delle sue società, Ipc e Nnk-Promirnefteproduct, sono state sanzionate dagli Usa nel 2017 per aver venduto petrolio alla Corea del Nord violando l'embargo, ma lui non è personalmente sotto sanzioni. Impossibile però che pezzi così ampi dei servizi segreti russi come equipaggio possano essere mobilitati per una figura come la sua.

L'inchiesta del team Navalny
"C’è tutta la quintessenza di Putin in questa ipocrisia. Ha perso così tanto il contatto con la realtà che non solo acquista uno yacht da tre volte il valore del budget annuale della regione di Kaluga, ma invia anche i militari del Servizio federale di protezione su questo folle yacht" hanno detto Maria Pevchikh e Georgy Alburov nella video-inchiesta diffusa su YouTube alla vigilia del verdetto dell’ultimo processo di Navalnyj, per cui la procura ha chiesto altri 13 anni di carcere. Mentre i giornalisti investigativi di Occrp hanno lanciato il “Russian Asset tracker” per rintracciare beni associati a funzionari e imprenditori russi sanzionati dall’Occidente dopo il lancio dell’offensiva russa in Ucraina. Al mondo sono solo 14 gli yacht lunghi almeno 140 metri, ma lo Sheherazade è l’unico di cui non sia noto il proprietario. Sulla carta la nave appartiene a una compagnia offshore, Bielor Asset Ltd, con sede alle Isole Marshall. Come scritto da Repubblica, l'inchiesta ha scoperto che molti volano dalla Russia in Italia "come a rotazione" . "Conosciamo da tempo la regola principale di Putin: rubare, ma non registrare nulla a proprio di nome" le parole di Alburov e Pevchikh. "Chiediamo il sequestro immediato e la confisca dello yacht, nonché la divulgazione dei documenti: chi, quando e come ha pagato per questa nave. Perché lo ha fatto con i nostri soldi. Soldi rubati a pensionati. A insegnanti e medici. Ai soldati che vengono ingannati per morire e uccidere in Ucraina" concludono.

 A proposito di yacht di lusso, il super yacht Solaris del miliardario Roman Abramovich, proprietario del Chelsea e oligarca russo colpito dalle sanzioni per la crisi ucraina secondo Le Figaro sarebbe attraccato nella località turca di Bodrum, nel Mar Egeo. Lo yacht sarebbe giunto in Turchia dopo aver navigato nelle acque dei paesi dell'Unione europea. Un gruppo di ucraini a bordo di una piccola barca a motore con bandiere ucraine e la scritta 'No War' ha cercato di impedirne l'attracco. Abramovich è stato aggiunto la scorsa settimana nella lista nera degli oligarchi russi sanzionati dall'Unione europea.

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