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Sant'Apollonia, nuova protesta e segnali di apertura: "Spiragli per renderla bene comune" / VIDEO - FOTO

Studenti e lavoratori si sono riuniti in presidio davanti al consiglio regionale per la Polveriera. E la Regione avrebbe aperto al dialogo

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Dopo tante richieste e un presidio organizzato davanti alla sede del consiglio regionale perché "Stufi di leggere solo titoli di giornale e non avere nessun contatto diretto" - come riferito dai manifestanti appena arrivati - alla fine il primo e tanto atteso incontro con la Regione da parte di studenti e lavoratori in merito al "caso Sant'Apollonia" è avvenuto.

I motivi della protesta

Il presidio era stato fatto perché la Regione mira a riqualificare gli spazi di Sant'Apollonia con un piano da 5 milioni di euro per trasformarli nella nuova sede dell'Azienda del diritto allo studio universitario. Una possibilità che mette in 'odor di sgombero' la Polveriera.

La preoccupazione degli studenti inoltre è che nonostante l'immobile sia di proprietà della Regione e vincolato al diritto allo studio, non ci sia "certezza sulla destinazione dei locali, che potrebbero passare dal Dsu Toscana a società e fondazioni private” come si legge nel volantino diffuso.

La richiesta di "Sant'Apollonia bene comune"

Tra le possibilità richieste dai manifestanti, quella di far diventare Sant'Apollonia uno spazio aperto sulla falsariga della Polveriera, lo spazio comune presente nei suoi locali insieme alla mensa universitaria. 

“È inaccettabile che vogliano farci degli uffici o lucrarci sopra – commenta Julia Contrino, studentessa e membro dell'assemblea della Polveriera - Vogliamo Sant'Apollonia bene comune come Polveriera spazio comune. La Polveriera è nata dieci anni fa e si è occupata di prendersi cura di uno spazio e di un quartiere che è stato ignorato completamente. Oltre a essere uno spazio di socialità, abbiamo fatto corsi di italiano per immigrati, una palestra sociale aperta a tutti e ci impegniamo piantando alberi e facendo orti comuni”. 

L'incontro

Dopo le numerose richieste cadute nel vuoto, durante il presidio e a seguito di una proposta di mozione presentata all'ufficio relazioni col pubblico da parte dei manifestanti, è avvenuto l'incontro. Incontro al quale hanno partecipato in tre, ricevuti da Cristina Giachi, presidente della Commissione cultura e istruzione del consiglio regionale della Toscana. 

“È stato contattato telefonicamente il presidente del Dsu - riassumono - che ha affermato che tutti i locali saranno assegnati a loro. Ci è stato detto che analizzeranno la proposta di nomina a bene comune ma che i vari vincoli del posto potrebbero essere un problema. Se possibile presenteranno una mozione, ci hanno lasciato i contatti e proporranno un incontro con Giani ed il presidente del Dsu”.

“La città è di chi ci abita" 

La richiesta di dialogo era stata fatta anche per cercare di far capire cos'è la Polveriera. “Vogliamo cercare di dialogare con la Regione che non si è mai accertata di cosa sia veramente lo spazio della Polveriera – osserva Viola Lotti - dove ci sono tante attività gratuite e libere. È uno spazio di socialità, di incontro e di cultura e invece viene soltanto recepito come spazio di degrado. E non è questo. Siamo qui per far passare il nostro messaggio, la nostra volontà di cura verso la socialità e gli spazi che devono essere delle persone. Perché la città è di chi la vive, non è del profitto e dei turisti ma di chi ci abita”.

Graffiti sulle mura del complesso di Sant'Apollonia

Presidio Sant'Apollonia

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