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Donna morta in albergo: eseguita l'autopsia, attesa per i risultati

L'uomo che si trovava con lei all'hotel Enza di via San Zanobi è a piede libero

E' ancora avvolta nel mistero la tragica fine di Aicha Shili, la cittadina tunisina di 55 anni trovata morta ieri mattina in una stanza dell'hotel Enza di via San Zanobi, in centro.

In attesa dei risultati dell'autopsia sulla salma della donna, eseguita oggi pomeriggio all'istituto di medicina legale dell'ospedale di Careggi, gli investigatori dei carabinieri continuano le indagini, mirate a sentire quanti più conoscenti possibile della vittima.

Quest'ultima risultava residente in provincia di Firenze e sposata con un italiano di 80 anni. Lo scopo degli uomini dell'Arma è quello di risalire agli ultimi contatti avuti dalla stessa.

Intanto pare si vada affievolendo, stando a quanto emerso, l'ipotesi iniziale di morte per strangolamento: i segni sul collo della vittima potrebbero infatti non riferirsi a un'azione meccanica violenta, qual è quella di una mano che si stringe attorno al collo.

C'è però un'ipotesi alternativa che sta prendendo corpo, simile alla precedente: quella del soffocamento. L'ignoto omicida, si sospetta, potrebbe aver premuto sulla faccia di Aicha un cuscino. Ma soltanto l'autopsia potrà verificare se si tratti di un sospetto fondato.

Soffocata, dunque, e non strangolata. Ma – qualora ciò sia confermato - da chi? E perché? Va infatti sottolineato che l'accompagnatore della donna, un siciliano di 65 anni residente nel casertano, con alle spalle alcuni precedenti per furto, è a piede libero.

La versione del 65enne, rintracciato ieri pomeriggio a Pisa e subito portato in caserma a Firenze, in Borgo Ognissanti, per essere interrogato, è stata vagliata ieri sera dagli inquirenti che hanno poi deciso di lasciarlo andare.

Al momento, l'uomo non risulterebbe indagato. La sua posizione potrebbe tuttavia cambiare proprio a seguito dei risultati autoptici, attesi a ore. Il 65enne, separato, era arrivato lunedì scorso con Aicha all'hotel Enza.

I due se ne dovevano andare il giorno successivo ma poi lui ha deciso di prolungare, di un giorno, il soggiorno. Agli inquirenti, avrebbe riferito che quando è uscito dall'hotel, martedì mattina, la donna era viva e dormiva.

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