Boom di visite al Museo su Leonardo da Vinci
La vicesindaca: “Apprezzata la scelta di tenere il museo aperto durante le feste”
Boom di visite al Museo Leonardiano di Vinci durante le feste natalizie. "La scelta di tenere aperta la struttura dal 24 dicembre, festivi inclusi, con orario continuato, è stata premiata dai visitatori", esulta l'amministrazione comunale.
Dal 30 dicembre al 2 gennaio sono stati staccati 1733 biglietti, col record del 1° gennaio, dove ci sono stati oltre 500 ingressi. Se estendiamo il periodo alle feste di Natale gli ingressi sono stati oltre 3 mila. Rispetto allo stesso arco di tempo dello scorso anno, quando c'erano ancora alcune restrizioni per il Covid, c'è stato un aumento del 30% nei giorni di Capodanno.
“Questi numeri – commenta la vicesindaca e assessora alla cultura di Vinci Sara Iallorenzi - fanno ben sperare in vista del ponte dell'Epifania e, in generale, per tutto il 2023. Siamo contenti di aver tenuto sempre aperto il museo: i visitatori hanno apprezzato e il Museo Leonardiano di Vinci ha avuto tante richieste. E’ anche un segno che, dopo gli anni più difficili del Covid, stiamo tutti provando a tornare alla normalità”.
"Ci sono due aspetti che ci fanno particolarmente piacere - conclude Iallorenzi -. Il primo è che i numeri dei visitatori in queste feste natalizie confermano che il nostro museo e la nostra città sono diventati una meta culturale della Toscana. L'altro aspetto positivo è che tra i visitatori ci sono tante famiglie, che hanno partecipato insieme ai loro bambini ai laboratori proposti dal Museo".
Uffizi: apertura, record e polemiche
Anche al complesso delle Gallerie degli Uffizi durante le festività si sono registrati numeri da record, rivendicati dal direttore Eike Schmidt. Non sono mancate però le polemiche e le proteste, anche da parte dei lavoratori. Questi ultimi sottolineano come, nonostante gli alti incassi e i record su record di visitatori raggiunti e celebrati dal celeberrimo museo, le assunzioni siano ferme e ci sia una forte mancanza di personale. Una situazione che al momento non riguarda solo la cultura, ma numerosi altri settori, dalla sanità alla scuola.
