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Prostituzione: chiuso centro massaggi a luci rosse / VIDEO

In manette una 56enne cinese. Le prestazioni tra trenta e cinquanta euro 

Lucciole orientali nel cuore di San Jacopino. Turni estenuanti di lavoro in un centro massaggi a luci rosse i cui ricavi sarebbero finiti ad una 56enne cinese, ora indagata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in danno di più persone oltre a reati inerenti l'immigrazione. Ieri pomeriggio è pero scattato il blitz degli agenti della squadra amministrativa del commissariato di Rifredi che, su disposizione del gip dopo le richieste della procura, hanno posto i sigilli ai locali. Il gip ha disposto che il fondo commerciale preso in affitto fosse sequestrato per evitare la protrazione dei reati.

L'intervento della polizia arriva dopo un esposto che ha messo in moto una serie di attività, permettendo agli agenti di eseguire mesi di osservazione in cui hanno riscontrato un viavai di clienti. Gran parte dei quali ha confermato le attività libidinose svolte all'interno dei locali di Via Landini. 

Dai racconti si è scoperto che le prestazioni venivano pagate tra i 30 e 50 euro. Una delle ragazze, sette quelle che hanno orbitato nel centro Luna d'Oriente, di cui tre irregolari, ha confermato come consegnasse i soldi percepiti dai clienti direttamente alla 56enne. Si tratterebbe di una cifra mensile di almeno 1500 euro per ogni ragazza. 

A conferma delle testimonianze si è aggiunta anche l'ardita campagna di marketing messa in piede dal centro. Infatti la vendita delle prestazioni veniva anche pubblicizzata in rete su siti online in cui si facevano esplicite allusioni sessuali: si parlava di "sex escort", "preliminari lunghissimi", "corpo vulcanico" fino a scendere al "fondoschiena mozzafiato". 

San Jacopino: blitz della Polizia ad un centro massaggi - ©Alessandro Busi

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