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Lo Scandicci tuona sulla questione stadio: "A rischio il futuro della società"

L'attuale stadio Turri verrà demolito per fare spazio alla nuova scuola Fermi

Quella dello stadio Turri è ormai una questione che va avanti da tempo, e che da ieri ha preso una via definitiva, con la decisione della demolizione dell'impianto sportivo per lasciare spazio alla nuova scuola Fermi. Diretto interessato ovviamente lo Scandicci Calcio, che proprio al Turri disputa le partite casalinghe del campionato di Serie D, e che al momento si ritroverebbe senza un luogo dove giocare. Dopo questa notizia, a prendere parola sulla questione è stato il presidente dei Blues Fabio Rorandelli, che ha sottolineato come non costruire un nuovo stadio prima della demolizione del Turri metterebbe a serio rischio il futuro della società, che negli ultimi anni sta crescendo notevolmente, e che ha l'obiettivo di continuare a migliorare per arrivare nel calcio professionistico.

"E' un tema importante, cruciale per lo sviluppo della nostra società e della città di Scandicci", sottolinea il Presidente dello Scandicci, attraverso i canali ufficiali del club. "Sono nato e cresciuto a Scandicci, rappresento un'azienda del territorio che, attiva da quasi 100 anni, è stata la prima ad investire in architettura di qualità. Da architetto sono assolutamente per la qualità e per una nuova urbanistica, per la trasformazione del centro scandiccese secondo anche quanto indicato anni fa da Richard Rogers. La scuola Fermi, in stile campus americano, è un primo passo e all'Amministrazione vanno fatti i complimenti. Poi credo che andrà ripensato anche il palazzetto dello sport. Ma il tema stadio non può essere lasciato da parte in una città da oltre 50 mila abitanti che produce il più alto livello di lusso nel mondo, una città che crescerà tanto nei prossimi anni a livello industriale e culturale". 


"Qualora venisse demolito il Turri prima di realizzare un nuovo impianto", continua il Rorandelli"verrebbero messi a rischio i presupposti non solo per la Serie D, campionato che disputeremo per il 16esimo anno di fila, ma anche i progetti futuri per un'eventuale salita di categoria, di certo non esclusa specie in caso di nuove risorse o nuovi soci. Sono allo Scandicci da 12 anni, di cui 8 da Presidente: non sono eterno, la longevità dei presidenti nel calcio è cosa rara, e a chi verrà andrà lasciato qualcosa di importante. Per crescere bisogna andare avanti, non indietro, soprattutto nelle strutture. Serve un programma chiaro e siamo più che pronti a collaborare con l'Amministrazione, come fatto in questi anni. Il Bartolozzi già non basta per l'attività di Settore Giovanile e Scuola Calcio Élite, figuriamoci anche per una Prima Squadra. Senza stadio, è evidente, verrebbe pesantemente colpito non solo il movimento dello Scandicci Calcio, ma anche la possibilità della città di Scandicci di affermarsi sui campi di tutta Italia nella massima categoria dilettantistica e chissà, magari anche nei professionisti".

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