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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Empoli, Accardi: "I risultati negativi sono colpa della società, la squadra è stata costruita in ritardo"

Il ds degli azzurri è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande sulla sessione di mercato estiva

Quest'oggi il direttore sportivo dell'Empoli Pietro Accardi è intervenuto in conferenza stampa per rispondere alle domande relative alla sessione di mercato che si è chiusa il 1° settembre. Dall'arrivo di Destro alle cessioni di Piccoli fino all'inseguimento per Akpa Akpro: questi e molti altri temi toccati dal ds azzurro: "Il mercato è stato molto difficile, perché sapete che chi rappresenta l'Empoli prima di fare operazioni in entrata deve prima vendere. Rispetto all'anno scorso abbiamo speso anche meno. Da qui nascono delle difficoltà: in questo momento le responsabilità sono più della società che della squadra o dell'allenatore, perché solo nell'ultima settimana abbiamo fatto 4-5 innesti. La squadra in ritiro ha fatto partite con dieci primavera. Ci sono state delle difficoltà, poi le sconfitte vanno analizzate una per volta.E' normale che dopo un ciclo di sconfitte si vede tutto nero. Dobbiamo essere però lucidi. Ad esempio col Verona abbiamo perso per un episodio, se investiamo sui giovani dobbiamo lasciargli la possibilità di sbagliare.Questo lo sanno tutti. Ieri i tifosi sono stati meravigliosi perché nonostante le tre sconfitte hanno sostenuto la squadra. Io alla squadra e all'allenatore non mi sento di dire nulla, in questo momento, se non di stargli vicino. Questo è un gruppo nuovo che ha cambiato tanto, solo di entrate ne abbiamo fatte dodici. Abbiamo perso figure che avevano un peso specifico, perché oltre a quello che si vede fuori c'è un mondo dentro che è altrettanto importante. Finalmente si è chiuso il mercato, poi c'è la sosta che per noi è adesso importante per far crescere i meccanismi. Rimango fiducioso e ottimista per il futuro".

Quanto vi ha messo in difficoltà l'operazione Akpa Akpro?

"E' vero che noi eravamo partiti nel dare seguito a un modulo nato nelle ultime quattro giornate dello scorso campionato, ma a Empoli non ci sono giocatori che spostano gli equilibri. L'Empoli ha sempre fatto la sua storia formando un gruppo, lo stesso Akpa è stato preso l'ultimo giorno di mercato perché non è venuto Zurkowski. Non è il singolo che qui fa la differenza, il motivo per cui volevamo cambiare modulo è perché la squadra non lo sosteneva. Di conseguenza abbiamo pensato di mettere dentro delle mezzali che avessero sostanza, fisicità e dinamismo, ed è questo il motivo che ci ha fatto cambiare o aggiungere certe caratteristiche. Noi quando costruiamo una squadra cerchiamo nei giocatori la duttilità per fare più moduli. L'anno scorso abbiamo costruito la squadra per fare il 4-3-1-2 ma con giocatori che potessero fare anche il 4-3-3 o il 4-2-3-1. Stesso discorso vale per quest'anno, anche perché il campionato è lungo. 

La cessione di Piccoli è stata una sorta di "male necessario" per arrivare a Maleh?

"La cessione di Piccoli è stata una scelta non un vincolo. Giocando con una punta, noi ne abbiamo tre attualmente. Ossia Caputo, Destro e Shpendi, sul quale puntiamo moltissimo e pensiamo che possa crescere. Abbiamo decise di sfoltire la rosa degli attaccanti, all'interno della squadra abbiamo calciatori che possono anche fare la seconda punta. Ci sentiamo coperti, ecco il motivo di togliere Piccoli e prendere Maleh".

Qualcosa manca in avanti in termine di caratteristiche?

"Cancellieri ha centimetri, Destro lo stesso. Chiaro che in quel momento non giocavano e per forza di cose dovevi attingere ad altre qualità e caratteristiche. Io penso che la rosa davanti sia ampia proprio per caratteristiche diverse l'uno dall'altro. Cambiaghi lo conosciamo, lo scorso anno ha fatto tutti i ruoli d'attacco. L'anno scorso abbiamo fatto partite con Baldanzi, Cambiaghi e Caputo, quindi dove erano i centimetri? Il problema sta nel risultato e quando le cose non vanno bene si tende sempre a cercare i difetti. Forse ce li abbiamo i difetti, visto che siamo ancora a zero, ma il vero difetto è che la squadra è stata costruita in ritardo, ma non perché non abbiamo lavorato. Vi posso assicurare che non ho fatto un giorno di vacanza. Se in un mercato puoi comandare e spendere, fai un certo tipo di ragionamento, sennò i tempi non li determini più tu. Oggi mi sento di dire che la rosa è forte in tutti i reparti ed è completa, dobbiamo solo dargli tempo perché i giocatori devono a convivere e imparare a conoscersi".

Sono arrivate offerte ufficiali per alcuni giocatori a cui avete detto di no?

"Qualcosina c'è stato per quanto riguarda i nostri giovani calciatori, ma nel momento in cui abbiamo venduto i primi due pezzi, ovvero Vicario e Parisi, com'era già successo nella precedente sessione, abbiamo deciso di non sedersi per eventuali trattative. Va dato atto alla società, noi per sopravvivere in una competizione così importante ha fatto tanti sacrifici, c'è da riconoscerlo. Non dobbiamo mai dimenticarci chi siamo e da dove veniamo. Se guardiamo gli ultimi 3-4 anni ce ne sono stati pochi momenti di difficoltà, questo non vuol dire che non può accadere. Bisogna essere ottimisti, positivi e cercarlo anche quando i risultati vanno male. Solo così si cresce. Io vi posso assicurare che i ragazzi sono straordinari, si allenano con voglia e intensità, sono i primi a starci male e necessitano del nostro sostegno".

Com'è nata la trattativa Bastoni?

"Nasce dal cambio modulo, dall'esigenza di mettere centrocampisti con più forza e temperamento. Abbiamo deciso di rinforzare quel reparto con un altro dopo Maleh".

Come mai avete ripreso Destro?


"Capisco lo scetticismo su di lui, l'anno scorso ha fatto poco esternamente. Ma vi assicuro che internamente ha dato una grossa mano. Destro è stato anche sfortunato, bisognava dargli il tempo per un discorso di struttura. Quando si è fatto male, l'infortunio è stato molto grave ed è stato fuori per sei mesi. La scelta di riprenderlo nasce dalle sue qualità, che nessuno mette in discussione. Lui è il decimo marcatore italiano nel campionato di A. Sul discorso fisico capisco i dubbi, ma intanto noi ci siamo sempre sentiti. E poi il ragazzo aveva tantissima voglia di tornare, tant'è che è tornato a condizioni minime. Ha eseguito una preparazione particolare per sei mesi, già a occhio si vede che è un calciatore diverso. Siamo straconvinti che possa darci una grossa mano".

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