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Stazione Foster: nessuna risposta dal Ministero dell'Ambiente per la VIA

Chiesto alla Regione dove sia la risposta del Ministero in cui si chiedevano garanzie di correttezza amministrativa. L'associazione Idra punta il dito sulla "valutazione d'impatto ambientale"

La Stazione Foster,  ancora non esiste ma continua a far parlare di sé.  I lavori del  futuro sottoattraversamento  dovrebbero rimanere fermi fino alla fine di quest’anno,  dovuto a  problemi tecnici della fresa “talpa”. Proprio intorno allo scavo alcuni membri dell’ordine dei geologi avrebbero appuntato che  quel tipo di macchinario creerebbe lo “Smarino”, un rifiuto speciale da eliminare in discariche autorizzate. Circa 3 milioni cubi di terreno, per una metà dovrebbe essere portata nelle cave di Cavriglia l’altra ancora non si è stato stabilito dove verrà dirottata.  

Ma si apre una nuovo capitolo della “Foster”. Sempre l’associazione Idra ha chiesto in una nota dove sono finiti gli incartamenti, una lettera datata 22 febbraio, inviati dalla Regione Toscana al Ministero dell’Ambiente  in cui si chiedeva “garanzie di correttezza amministrativa”.
 “Non ci sarebbero state valutazioni d’impatto ambientale per la stazione Foster” sottolinea da tempo Idra.  L’associazione, scrive in una nota:  "aveva messo a disposizione della Regione Toscana (e del sindaco di Firenze Matteo Renzi, che apparentemente però non ne ha fatto alcun uso) la documentazione da cui risulta che a Firenze si scava la nuova stazione TAV targata Foster senza una valutazione di impatto, e senza che nessuno si sia premurato di dimostrare che una valutazione non serve... Rossi aveva raccolto l'allarme dell'associazione ecologista fiorentina e aveva chiesto al ministro dell'Ambiente, 'in considerazione dell'importanza dell'intervento in oggetto, che si effettuasse 'una ricognizione dell'iter amministrativo nonché una sintesi delle determinazioni assunte negli atti adottati dal 1999 ad oggi relativamente all'intervento di nuova stazione AV (Foster), al fine di una verifica sulle garanzie di correttezza amministrativa".

La stessa associazione completa la cronistoria ricordando l’assenza di risposte da Roma fino al 31 marzo scorso. Quando il responsabile dr. Mariano Grillo conferma alla Regione Toscana che la Commissione VIA non é in possesso di atti relativi a procedimenti istruiti dalla precedente Commissione e che pertanto, 'alla luce delle risultanze di cui sopra si ritiene di dovere avviare una più approfondita opera di ricerca presso gli archivi di questo Ministero, per la quale, in ragione della vetustà del procedimento, si rappresenta la necessità per l'Amministrazione di dover differire l'evasione della richiesta formulata di un ragionevole lasso di tempo presumibilmente determinato in 30 giorni dall'invio della presente".
 

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