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Riassetto Province: il Pd dice sì alle aree vaste ma critica Rossi

Il Coordinamento regionale dei democratici della Toscana segue la linea di Rossi sulle aree vaste. Critiche per la posizione del presidente su le città da far diventare capoluogo

Non si ferma la polemica interna ai democratici sul riordino delle province toscane. Ieri l’ultimo capitolo quando si è riunito il Coordinamento regionale del Pd. Da qui è emerso un allineamento all’ipotesi del Presidente Enrico Rossi di suddividere la regione in tre aree vaste, di contro è stato espresso malumore per la questione dei nuovi capoluoghi indicati dallo stesso Rossi. I capoluoghi per Enrico Rossi sarebbero Firenze per l’area centro, Pisa per la costa e Siena per l’area sud. Se sulla linea di massima il coordinamento è d’accordo, sull’aver detto in modo chiaro quali saranno le attuali province “fagocitate” rimane dissenso.

Per il Coordinamento "non si può prescindere da quella elaborazione che in Toscana nel corso degli anni è stata svolta sulla programmazione strategica delle politiche di sviluppo e di organizzazione dei servizi rappresentata dalle aree vaste. Ciò andrà assunto nella definizione della proposta di riordino delle nuove province: dovranno essere valutate a fondo le competenze e le funzioni che queste andranno ad assumere nella nuova legislazione e allo stesso modo dovrà essere considerata la ridefinizione dei servizi e la nuova organizzazione periferica dello Stato con i suoi uffici e strutture. Tutto questo - si sottolinea - dovrà coniugarsi con quegli obiettivi di crescita e di sviluppo che la Toscana intende darsi concorrendo a raggiungere gli obiettivi di razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica senza incidere sui servizi ai cittadini".  In pratica, prima di scegliere quali saranno le nuove province discutiamo delle competenze.

Anche il presidente dell’Anci toscana Alessandro Cosimi, nonché sindaco di Livorno, ha criticato la scelta di Rossi di tirar “in ballo la discussione sui capoluoghi in un momento così delicato”.  Anci Toscana, ha affermato il suo presidente, "si metterà a lavoro per trovare una sintesi sulle modalità di gestione più rispondenti ai bisogni dei nostri territori, all'interno del percorso segnato dalla legge"; in caso contrario "andremo ad analizzare eventuali ipotesi di proposte di modifica della legge, con la barra ben salda su ciò che è meglio per il futuro della Toscana, senza lasciarci andare a campanilismi".
 

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