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Covid, Renzi sulla terza dose: "Farla dopo tre o quattro mesi, come Regno Unito e Francia"

Il leader di Italia Viva chiede di anticipare la somministrazione del richiamo

"Si fa un gran parlare di tamponi, restrizioni, nuove regole. Ma la verità è solo una, semplice: servono vaccini. Bisogna anticipare sulla terza dose. Molte delle persone che si stanno contagiando sono persone che hanno ricevuto la seconda dose ma che non hanno ancora fatto la terza. E, se è vero che per i vaccinati il contagio ha effetti decisamente meno gravi, è altrettanto vero che potremmo risparmiarci migliaia di contagi semplicemente accelerando la terza dose. Il Regno Unito sta vaccinando con la terza dose dopo tre mesi dalla seconda. La Francia sta vaccinando con la terza dose dopo quattro mesi dalla seconda. Allineiamoci con loro, oppure  - se proprio Aifa vuole mantenere i cinque mesi - che si mantengano i cinque mesi dalla prima dose, non dalla seconda. Questo porterà a evitare molti contagi. Non è il tampone che blocca il contagio: è il vaccino che blocca il contagio. Mi spiace che il ministro Roberto Speranza non stia cogliendo l’importanza di questa scelta: credo sia un errore". Così il senatore e leader di Italia Viva Matteo Renzi, nella Enews diffusa oggi.

Nella stessa newsletter arriva una bacchettata al governo per il ritardo con il quale la legge di bilancio è arrivata in parlamento. Renzi, se da un lato, annunciando il suo intervento in Aula per giovedì, parlerà delle "tante cose positive di questa legge", dall'altra sottolinea infatti anche "il dispiacere perché anche quest’anno si è annullata la possibilità per i parlamentari di fare un lavoro serio e tempestivo. Il primo voto utile espresso dal Parlamento sulla Legge di Bilancio è stato fatto stanotte (martedì 21 dicembre, ndr) alle 4. Così non va bene. Se vogliamo superare il bicameralismo va fatta una riforma, non un continuo stravolgimento delle regole parlamentari".

Quanto a vaccini e tamponi, nelle ultime ore il presidente della Regione Eugenio Giani è tornato a chiedere l'obbligo vaccinale, mentre il sindaco di Firenze Dario Nardella chiede al governo il gren pass a partire dagli studenti delle scuole medie e l'aggiunta del tampone, oltre al green pass, per seguire i grandi eventi. Misura quest'ultima non condivisa da Giani.

Nardella: "Lontani dalla zona gialla"

"Vedremo giovedì (23 dicembre, quando si riunirà la cabina nazionale di regia, ndr) i provvedimenti che il governo prende. Quello che dico è che se l'indirizzo deve essere di provvedimenti più restrittivi per me ce n'è solo uno: l'obbligo vaccinale. Ipotesi come quelle che vengono fatte di tamponi anche ai vaccinati per andare e partecipare ai grandi eventi mi lasciano molto perplesso", dichiara infatti il presidente della Regione. "Non condivido - aggiunge -, la logica del tampone. Sa troppo di 'no vax', che cerca coi tamponi di sopperire alla scelta di non vaccinarsi. Sono perché si vaccini più gente possibile e si crei più immunità di gregge".

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