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Inchiesta fondazione Open: Renzi si presenta dal giudice. Poi attacca: "Processo? Scandalo assoluto, pm fiorentini hanno infranto le regole"

L'ex premier davanti al gip per l'udienza preliminare

Non ha parlato prima di essere ascoltato dal gip ma ha rilasciato ampie dichiarazioni dopo, il leader di Italia Viva Matteo Renzi. E non le ha mandate a dire neanche stavolta, uscendo dal tribunale di Firenze dopo l'udienza preliminare dell'inchiesta sulla Fondazione Open che lo vede a rischio processo insieme ad altre 10 persone. L'ex premier ha nuovamente attaccato a testa bassa la procura diretta da Giuseppe Creazzo: “Secondo la la Corte di Cassazione il processo Open si dimostra per quello che è, cioè uno scandalo assoluto - ha detto -. La Cassazione, non le difese, ha spiegato con chiarezza per cinque volte che l’operato dei magistrati di Firenze ha infranto le regole”.

“Nonostante questo siamo qua - ha aggiunto Renzi - per anni saremo in questo processo”. Quanto alla sua odierna presenza in aula, Renzi ha spiegato di voler esserci anche alle prossime udienze “compatibilmente con il calendario laddove sarà possibile. Sarò qui a dire con molta franchezza che noi stiamo rispettando la legge" mentre, secondo il leader IV, invece “i magistrati di Firenze non hanno rispettato né la Costituzione né la legge né le sentenze della Corte di Cassazione. Questa vicenda tra qualche anno sarà nei manuali di cronaca giudiziaria come uno scandalo assoluto". 

Inchiesta fondazione Open: al via l'udienza preliminare

“In questo processo c’è un collegio di ottimi avvocati al lavoro, agevolati dal fatto che la Corte di Cassazione è stata la prima a sbriciolare l’impianto accusatorio della Procura di Firenze - ha sottolineato l’ex premier, spiegando di attendere “con molta tranquillità” l’esito del processo, “perché crediamo nella giustizia, crediamo nei giudici“. Il leader di IV ha però ricordato come il Senato, ad ampia maggioranza, abbia detto che “i magistrati di Firenze hanno violato la Costituzione. Lo ha detto il Senato, non l’ho detto io. Ora tocca alla Corte Costituzionale decidere se i magistrati hanno violato la Costituzione o no".

“Ciò che è avvenuto sta agli atti - prosegue Renzi - cioè che si siano prese delle intercettazioni, delle comunicazioni, della corrispondenza che poteva essere presa usando una procedura prevista della Costituzione. Non è che un giudice di Firenze non può utilizzare un mio sms, lo può fare, però ha un metodo, ha una procedura da rispettare che è chiedere l’autorizzazione, lo può chiedere e se lo avesse chiesto io avrei votato a favore“.

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Parlando della sua presenza in aula in questa fase iniziale del procedimento, Renzi ha quindi ‘sfidato’ i pm: “Se magistrati che devono giudicare gli altri non rispettano la Costituzione, io sono qui per dirglielo in faccia". Anche perché, sottolinea l'ex premier, nella corrispondenza agli atti “non c’è niente che mi preoccupi, si parla di come si arriva alla festa dell’ultimo dell’anno, di come si apre il cancello e che io ho paura del cane di Carrai. Non sono argomenti penalmente rilevanti. Ma se questa corrispondenza deve essere presa, va presa in presenza di un parlamentare. E’ stabilito dalla Costituzione, non da me o da voi".

Il senatore e leader di Italia Viva ha infine colto l’occasione anche per annunciare l’uscita prossimamente di un nuovo libro, “di circa 200 pagine, che si chiamerà ‘Il Mostro‘ e uscirà il 10 maggio. Credo che sia arrivato il momento di dire le cose come stanno - ha affermato - Sono anni che ci sono plurime e reiterate iniziative nei miei confronti. Per questo ho scelto di scrivere un libro di circa 200 pagine, che si intitolerà 'Il Mostro' e che uscirà il 10 maggio. In questo libro ci saranno alcune valutazioni e chi lo leggerà dal giorno dopo avrò un opinione diversa su quello che è successo in Italia in questi anni e non solo a Firenze". 

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