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Prove di intesa a sinistra: Montanari fa il pieno, ci sono anche Palagi, De Blasi e Del Re / FOTO

Adriano pieno per l'evento 'Facciamo la pace', una donna contesta Rosy Bindi ma il pubblico la soverchia di applausi: "Uniamoci contro una destra che ha mai firmato la Costituzione"

Prove di intesa a sinistra, sancite ieri sera in un Cinema Adriano pieno. Oltre quattrocento persone a 'Facciamo la pace', l'evento organizzato dall'Associazione 11 Agosto di Tomaso Montanari per raccontare da una prospettiva diversa, rispetto alla narrazione dominante, quello che succede in Ucraina e Palestina. Ma non solo, appunto.

Proprio ieri mattina il rettore dell'università per stranieri di Siena aveva diramato un appello pubblico in vista delle amministrative di giugno, rivolgendosi direttamente al Movimento 5 Stelle, alla Firenze Democratica di Cecilia Del Re, alla Sinistra progetto comune di Dmitrij Palagi.

Un appello, le parole di Montanari, per mettere insieme "una coalizione capace di incidere davvero sullo stato delle cose" e "fermare la destra", dal momento che "la caduta delle città toscane, una dopo l’altra, dimostra quanto sia irresponsabile delegare il futuro a questo Pd, ridotto ad un sistema di potere".

La risposta non si è fatta attendere. Ieri sera erano presenti il capogruppo dei 5 Stelle in consiglio comunale Roberto De Blasi e gli stessi Palagi e Del Re, con quest'ultima arrivata un po' in ritardo ma che poi è voluta restare fino a tardi, quasi mezzanotte, ben oltre l'intervento del fondatore di '11 Agosto'.

"Gli elementi per la convergenza ci sono tutti. Impensabile, invece, unirci al Pd fiorentino", dice a chiare lettere De Blasi, che ha voluto sottolineare la sua presenza pubblicando anche diverse immagini sui social. La spaccatura con l'altro consigliere pentastellato, Lorenzo Masi, è ormai non ricucibile, con un rapporto ridotto ai minimi termini.

"È andato alla Leopolda e alla serata del sindaco per il ringraziamento alla città. Io non avrei mei messo piede in nessuno dei due eventi", una delle stilettate di De Blasi al 'compagno di banco' in Palazzo Vecchio. Non è un mistero che Masi spinga per un accordo con il Pd: la questione si decide a livello nazionale e l'accordo, già avvenuto a Prato, potrebbe alla fine esserci tra Schlein e Conte.

In ogni caso De Blasi, che invece guarda all'esperimento Campi Bisenzio (dove è stato eletto sindaco Andrea Tagliaferri, appoggiato da 5 Stelle e sinistra contro il candidato Pd), andrà verso sinistra.

Anche per Palagi "con Montanari sui temi non ci sono problemi". Da vedere, invece, è cosa deciderà di fare l'ex assessora all'urbanistica Cecilia Del Re. Con lei, politicamente, su molte questioni le diversità di veduta con Palagi ci sono. Un avvicinamento potrebbe esserci se domani davvero i suoi tre consiglieri (Piccioli, Calistri e Di Puccio) dovessero votare no al 'Poc', il piano operativo comunale, che la stessa Del Re impostò da assessora ma che ora giudica stravolto.

"Sono sempre stata abbastanza divisiva, ma questo è il momento di unirci contro una destra che non ha mai firmato la nostra carta costituzionale", dice linvece 'ex ministra Rosy Bindi dal palco. Una donna la contesta ("Sei del Pd, che ci fai qui?"), ma la platea l'applaude più volte e l'invita a continuare, e alla fine l'intervento ("Se vogliamo la pace dobbiamo costruire la pace, mettono i brividi le parole di un'Europa che torna a dire 'se vuoi la pace prepara la guerra') è tra i più applauditi. "Preciso che non sono iscritta ai dem", tiene poi lei a precisare.

Parlano anche l'ex primario di cardiologia Alfredo Zuppiroli ("Un F35 costa come 3mila posti di terapia intensiva"), l'ex procuratore generale Beniamino Deidda, che ad oltre 80 anni non si stanca di parlare di Costituzione e articolo 11. "L'Italia ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali, ricordiamocelo", scandisce tra gli applausi. Anna Meli, del Cospe, si indigna per i "1.500 camion di aiuti umanitari lasciati fuori dal valico di Rafah mentre a trecento metri di distanza è l'inferno, con bambini, donne e ragazze che muoiono e giovanissime che devono usare stracci sporchi per tamponare le mestruazioni".

"Cerchiamo di non mettere in nostri risparmi in banche che li investono nell'industria degli armamenti", invita Simone Siliani di Banca Etica. Per i 'Sanitari per Gaza' parla Saverio Benedetti, che riporta le testimonianze palestinesi della distruzione del sistema sanitario a Gaza perpetrato da Israele: "Se i 1.200 morti del 7 ottobre sono stati uno shock per Israele, proviamo ad immaginare cosa possono rappresentare gli oltre 30mila morti palestinesi ammazzati dopo quel giorno". Numeri e proporzioni che parlano da soli.

Chiude Montanari, che dice 'no' al nuovo comando Nato previsto nella caserma Predieri di Rovezzano, ricorda Tiziano Terzani in contrapposizione al "razzismo" dell'ultima Oriana Fallaci ("alla quale non si dovrebbe dedicare nulla, altro che fermata della tramvia"), richiama Papa Francesco ("rifiutò di venire a Firenze quando il Pd invitò il guerrafondaio Minniti"), chiede di fermare le "infrastrutture devastanti" (leggi, tra le altre, l'ampliamento dell'aeroporto di Peretola).

Un 'no' totale, insomma, al Pd nardelliano e alla prosecuzione della sua amministrazione attraverso la 'delfina' Sara Funaro: "Ve lo ricordate il sindaco al campo nomadi del Poderaccio, sopra una ruspa, a far vedere che lo radeva al suolo? Lo faceva per non lasciare il tema sicurezza a Salvini, davvero qualcuno pensa di poter costruire qualcosa con questo Pd?". Politicamente, con i dem fiorentini, niente a che fare, è il succo del discorso. La sala applaude convinta. Tra gli astanti, come detto, anche Palagi, Del Re e De Blasi. Se la presenza diventerà una convergenza politica è ancora tutto da vedere.

Giani spera ancora nell'accordo con Italia Viva

FOTO - Cinema Adriano pieno per Montanari, prove di convergenza a sinistra

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