Consip, il Pd in Senato ha bisogno dei voti di Verdini

Continua a tenere banco l'inchiesta Consip, relativa a presunta corruzione in un mega appalto pubblico da 2,7 miliardi. Per la vicenda è in carcere (accusato di corruzione) l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo.

Indagati, a vario titolo, risultano tra gli altri Tiziano Renzi ed il ministro dello sport Luca Lotti, quest'ultimo per rivelazione di segreto, in quanto l'estate scorsa avrebbe rivelato all'ad di Consip Luigi Marroni (secondo quanto riporta quest'ultimo, tesi però smentita da Lotti), di indagini in corso: soffiata grazie alla quale, sempre secondo Marroni, quest'ultimo avrebbe fatto bonificare i propri uffici dalle cimici piazzate dai carabinieri.

Dei giorni scorsi è la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Luigi Ferrara, presidente di Consip, per false dichiarazioni ai pm. Oggi al Senato potrebbe essere una giornata molto calda: tra le varie mozioni presentata sul caso, la più velenosa pare quella del gruppo Articolo 1 – Mdp (i recenti fuoriusciti dal Pd), che oltre all'azzeramento dei vertici Consip (Ferrara si è dimesso insieme alla consigliera d'amministrazione Ferrigno ma Marroni non ne vuole sapere al momento di fare un passo indietro), chiede il ritiro delle deleghe al ministro dello sport Luca Lotti.

Sembrerebbe un fatto di poco conto, che acquista però importanza politica per l'estrema vicinanza politica, e di amicizia personale, di Lotti a Matteo Renzi: l'approvazione della mozione Mdp come minimo metterebbe in imbarazzo non solo il ministro ma anche il segretario del Pd. I democratici, per respingere la mozione, oggi al Senato avranno di nuovo bisogno anche dei voti dei senatori di Denis Verdini (condannato in primo grado a 9 anni di carcere per bancarotta e truffa nel marzo scorso, per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino).