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I Comuni montani si preparano alla chiusura degli uffici postali

I Comuni sul piede di guerra per la riduzione di 54 uffici postali in Toscana. Realacci: "E' inaccettabile che queste decisioni vengano prese senza un rapporto con le istituzioni locali

La paralisi fu totale con un collasso del sistema postale. Lunghe le code di chi doveva versare, caricare la carta prepagata e i molti anziani in fila per ritirare la pensione. Venti giorni fa un black out totale mise in ginocchio Poste Italiane per  giorni.
Oggi il colosso delle Comunicazioni è ancora al centro del dibattito. I comuni montani della Toscana protestano contro i disservizi postali, e chiedono un tavolo nazionale: le iniziative di Uncem Toscana, Aduc e Legambiente Toscana sono state presentate oggi a Firenze, in una conferenza stampa dove sono state rese note 54 segnalazioni relative a prossime chiusure di uffici postali o riduzioni di orari, e disservizi in genere.

"I disservizi di Poste aumentano in modo preoccupante e si sommano alla situazione esistente già grave lamentata dall'utenza", ha detto il presidente di Uncem Toscana Oreste Giurlani. Il deputato Pd Ermete Realacci, primo firmatario di una proposta di legge sui piccoli comuni, ha sollevato un'interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico: "Non è comprensibile che il ministero, che ha la responsabilità politica e amministrativa del contratto di servizio attraverso cui opera Poste spa, sia sordo verso le ragioni di milioni di cittadini penalizzati da un servizio sempre più rarefatto e sporadico e non più garantito".

Secondo Realacci "é inaccettabile che queste decisioni vengano prese senza un rapporto con le istituzioni locali". L'Aduc ha invece approntato la modulistica per "un'azione giudiziaria individuale che ognuno dovrà intraprendere nei confronti delle Poste" per i danni causati dai disservizi seguiti al black-out del sistema informatico di qualche settimana fa, che l'associazione ritiene abbiano colpito migliaia di cittadini e che in montagna sono stati più pesanti.

 "I disservizi eclatanti - ha detto il presidente Vincenzo Donvito - purtroppo sono all'ordine del giorno, come per esempio nella riscossione delle pensioni, con molto ritardo, da parte di persone che sono in condizioni notevolmente disagiate, e che magari hanno la pensione minima".
 

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