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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Le Cascine / Via Anton Francesco Doni

Poste il tilt: dopo sei giorni il sistema è ancora singhiozzante

Disagi e attese infiniti negli sportelli di centro. Funzionari stressati alle prese con il sistema che si blocca periodicamente: nessuno sa dire quando il cervellone centrale sarà ripristinato

Chi si lamenta, chi si altera e inveisce contro i funzionari e chi, invece, armato di stoica pazienza attende impassibile. Diverse le reazioni dei cittadini al sesto giorno lavorativo di blocco del sistema postale centrale. “Ieri avevano rassicurato che dopo una giornata di tilt completo il sistema sarebbe stato ripristinato – spiega un pensionato che cerca invano da giorni di ritirare la pensione allo sportello in via Doni – e, invece, oggi la stessa storia”. Il sistema funziona a singhiozzi, le transazioni si bloccano d’avanti all’espressione sconsolata del funzionario e all’impazienza del consumatore.

“Questa situazione è anche peggio del blocco totale – chiosa una signora con una bolletta da pagare – non sappiamo quando e se potremo concludere le operazioni”. Quando si blocca il sistema si ferma anche il software elettronico che rilascia i numerini e così scoppia il caos.

Nell’ufficio postale in via Alamanni dopo l’ennesimo blocco del cervellone centrale, gli utenti iniziano ad alzare la voce, esasperati dall’attesa, mentre i funzionari cercano di mantenere la calma. Fra i consumatori in coda inizia il botta e risposta “C’ero prima io”, “No io sono arrivato prima”, “Signora attenda il suo turno”. “Non prendete il numerino” cerca di spiegare un’impiegata “il sistema è bloccato”. Si invita a formare una fila in ordine di arrivo ma in una situazione del genere non è facile. La rabbia dei consumatori si scaglia contro stressati funzionari “Dovete esporre un cartello che informi la gente a non prendere i numerini” attacca una signora e la risposta a voce alta dell’impiegata “Dateci il tempo lo stiamo preparando”. “Se la prendono con noi – aggiunge la funzionaria – ma noi non abbiamo colpa, stiamo solo lavorando con ritmi allucinanti”.

Così fra ire, disagi, attese e speranze c’è anche chi attende il proprio turno con infinita pazienza come un anziano che ha in mano il numero 130 mentre il display segna 40. E chi ironizza come un signore sulla quarantina che osserva “Dante aveva dedicato il suo famoso verso a questa situazione. L’unico cartello utile sarebbe “Lasciate ogni speranza voi che entrate”. E forse non sarebbe del tutto fuori luogo dato che nessuno sa quando il sistema sarà ripristinato.

 

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