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Nasce 'Firenze30', rete di associazioni e campagna per cambiare la mobilità: "Superiamo l'auto privata"

Carducci (Fiab Firenze): "Vogliamo una città più verde in cui le strade siano luoghi vivibili e sicuri". Primo obiettivo, ovviamente, l'estensione del limite a 30 km/h

Oggi, martedì 19 settembre, durante la Settimana Europea della Mobilità, nasce Firenze30, una rete di associazioni e cittadini che propongono "un modello diverso di città", come espresso durante la conferenza stampa di presentazione in Palazzo Vecchio. "In tutto il mondo ormai decine di città hanno adottato il modello della Città 30, ovvero l’introduzione del limite di velocità generalizzato a 30 km/h ad eccezione delle strade principali e di scorrimento", spiegano i promotori di Firenze30, che segue 'Bologna30', l'omologa sorella maggiora già nata a Bologna.

La campagna Firenze30, promossa da FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future, Legambiente Firenze, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Lorenzo Guarnieri e BYCS, "parla a tutta la cittadinanza e agli amministratori presenti e futuri della città".

Superare l'auto privata

“Vogliamo superare il modello di mobilità fondato sull’auto privata”, spiega Tiziano Carducci, presidente di FIAB Firenze Ciclabile, “per arrivare ad una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva, in cui le strade siano progettate per diventare luoghi vivibili e sicuri e non per smaltire più auto possibile”.

“Le strade nella nostra provincia, negli ultimi 10 anni, hanno visto 135 morti e 29mila feriti - sottolinea Stefano Guarnieri, presidente dell'associazione che porta il nome di suo figlio Lorenzo, travolto e ucciso da un pirata della strada nel giugno 2010 -. Crediamo che non sia più accettabile e la moderazione della velocità è il tema di partenza per dire basta morti in strada”.

"L’obiettivo strategico dell'UE per la sicurezza stradale prevede di azzerare al 2050 il numero di vittime e feriti gravi sulle strade", precisa Jacopo Bardi, di Bicycle Mayor of Florence per BYCS. "Lo stesso Parlamento Europeo propone quindi il limite di 30 km/h come regola generale per le zone residenziali e con un elevato numero di ciclisti e pedoni", aggiunge ancora Bardi.

“ll tema della comunicazione e dell’educazione verso tutti i cittadini è essenziale per comprendere i rischi connessi all’eccesso di velocità”, dice Valentina Borgogni, presidente dell'associazione Gabriele Borgogni, altra vittima. “Abbiamo realizzato un sito, firenze30.it, per raccontare perché il modello della Città 30 è necessario per rendere le strade sicure”.

“lo sviluppo di infrastrutture ciclabili e la riprogettazione delle strade a misura di pedone riducono l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento acustico e contribuiscono a ridurre l’esclusione sociale e la diseguaglianza", dichiara invece Edoardo Falchini di Fridays for Future Firenze, anche loro parte della rete di associazioni coinvolte nell'iniziativa.

“Il nostro percorso nasce dalla collaborazione con l’esperienza di Bologna”, conclude Cecchi di Legambiente Firenze. “La campagna Bologna30 ha mosso l’opinione pubblica e l’amministrazione, portando al provvedimento di quest’estate con cui Bologna ha applicato i principi della città 30. Crediamo che anche Firenze possa diventare una città costruita sulle persone anziché sulle auto”.

Sopralluogo sulla superciclabile di 12 chilometri / FOTO

Sotto, un momento della conferenza stampa di questa mattina

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