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La patente a punti non piace ai sindacati: “Per la sicurezza serve altro”

Per la Fillea Cgil “è una schifezza”, sabato manifestazione dell’Usb con corteo davanti al cantiere di via Mariti

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La nuova patente a punti per la sicurezza sul lavoro che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo ottobre così com’è viene bocciata dai sindacati in maniera quasi inappellabile, con la sola eccezione della Cisl. “Una schifezza”, la sintesi più netta e brutale arriva da Marco Carletti segretario della Fillea Cgil Firenze, mentre per Daniele Battistini numero uno della Feneal Uil Toscana “la bozza ha un’impostazione che non ci convince per niente”, per l’Usb è “una foglia di fico, va introdotto il reato di omicidio sul lavoro”. Più cauto Stefano Tesi della Filca Cisl fiorentina secondo cui “potrebbe essere uno strumento utile ma si deve intervenire soprattutto sulla prevenzione, sulla formazione e sulla cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

La tragedia del cantiere Esselunga di via Mariti ha dato un’improvvisa accelerata all’iter, però il risultato sembra aver scontentato tutti. La patente parte da 30 crediti e consente di operare con una dotazione pari a 15; è previsto un taglio di 20 in caso di incidente mortale. Punti che però potranno essere recuperati con un corso di formazione, consentendo così alle imprese di riottenere i requisiti minimi. Ancora, la decurtazione è di 15 o 10 punti se l’infortunio determina un'inabilità, da 10 a 7 punti per altre violazioni.

FOTO - "No ad un supermercato Esselunga costruito sul sangue dei morti"

“Necessario costruire un argine di civiltà”

“Concordo con quanto ha detto il ‘mio’ segretario Genovesi (segretario nazionale Fillea Cgil, ndr), è una beffa che peggiora le precedenti bozze ministeriali. Anzi è una schifezza - attacca Marco Carletti - Per fare un esempio, con quella patente a punti le aziende eventualmente coinvolte nel crollo del cantiere Esselunga pagheranno una sanzione, faranno dei corsi di formazione e torneranno a lavorare. Ma è perfettamente in linea con quanto dichiarato dalla presidente del Consiglio nel suo discorso di insediamento, sul fare di tutto per lasciare le mani libere alle aziende. Sulla pelle dei lavoratori”. 

“La cosa minima da fare- aggiunge - sarebbe stendere le tutele del Codice degli appalti pubblici al privato. Da parte nostra stiamo lavorando in queste ore per raccogliere la sfida che ha lanciato la politica fiorentina rispetto alla Carta di Firenze, contrattando con tutti i soggetti che vogliono costruire un argine di civiltà che rispetti la Costituzione”.

Iniziativa del Partito democratico in piazza de’ Ciompi

E proprio di Carta di Firenze si parlerà questa sera alle 21 all’Arci in piazza de’ Ciompi con l’iniziativa “Sicurezza e dignità del lavoro. Verso la Carta di Firenze” promossa dal Partito democratico, dove interverranno tra gli altri Andrea Orlando, parlamentare e già ministro del lavoro, l’assessora regionale Alessandra Nardini, il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi, Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro della Regione e la professoressa Franca Alacevich.

“La vita di un operaio non può valere 20 punti”

“Difficile parlare di una bozza con discussioni che ancora si rincorrono. Certamente l’impostazione tirata giù non ci convince - spiega Daniele Battistini, segretario regionale Feneal Uil - Non si dà il giusto riconoscimento al dramma che si vive nei cantieri edili. Se un lavoratore muore, non basta decurtare 20 punti all’azienda che poi li può riacquisire con un corso di formazione. Il  valore della vita di un operaio è più alto. Al di là di questo, secondo noi il percorso da fare è quello di premiare le aziende serie, che applicano i contratti, rispettano le normative sulla sicurezza sul lavoro e fanno seria prevenzione”.

“Il Governo in campagna elettorale si era riempito la bocca sula sicurezza, ma finora non ha dato le risposte che auspicavamo. Bene l’aumento degli ispettori, che però deriva dalle azioni messe in campo negli anni scorsi da altri esecutivi”.

“Introdurre il reato di omicidio sul lavoro”

Netto il giudizio dell’Usb, secondo cui la patente a punti “è una foglia di fico per coprire le responsabilità padronali. Serve il reato di omicidio sul lavoro”, affermano in una nota. "È una proposta che gira da tempo, che non ci ha mai minimamente convinto, per questo noi dell’Usb e di Rete Iside abbiamo da tempo avviato una campagna per introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro. Questo provvedimento riguarderà, inoltre, solo il settore dell'edilizia, ed è quindi prevista per datori di lavoro e lavoratori autonomi che intendono operare in cantieri fissi o mobili. Ci si dimentica, in questo modo, di settori pesantemente colpiti da morti sul lavoro: agricoltura, movimentazione merci, metalmeccanica”.

“Con l'introduzione nel codice penale del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro  - insiste il sindacato di base - si porrebbe una deterrenza reale, con un effetto pratico immediato”. E proprio per questo manifesteranno sabato prossimo a Firenze, per un corteo che partirà dalle 14.30 da piazza Dalmazia per arrivare davanti al cantiere dell’Esselunga in via Mariti.

“Un’idea per premiare le aziende sane, ma va fatta bene”

“La patente a punti è un’idea che viene da lontano, come Filca ne parliamo da oltre 20 anni. Purtroppo c’è voluta una tragedia enorme per metterla sul tavolo, per provare a creare uno strumento utile per regolamentare il sistema delle imprese”, dice Stefano Tesi della Filca Cisl - Non voglio commentare quello che è uscito per ora dal Governo, ma credo che la patente a punti possa essere un modo utile e snello per premiare le aziende sane e mettere fuori gioco chi non rispetta le regole. Ragioniamoci sopra però, non dev’essere qualcosa fatto tanto per fare”. 

“A Firenze - ricorda - siamo stati capofila con il cantiere trasparente, abbiamo raggiunto un accordo per la tramvia che poi ha fatto il giro d’Italia. Dobbiamo valorizzare e migliorare questi strumenti”.

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