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Lavoratori della fabbrica di marroni di Marradi: il futuro è nell'incertezza / VIDEO

A fine dicembre scadono gli accordi per i lavoratori della fabbrica di marroni. “Ottimisti ma andiamo a tastoni”.

Si avvicina il tempo delle castagne e con loro la scadenza degli accordi che avevano evitato la chiusura dello stabilimento di Marradi l'anno scorso. A fine dicembre infatti l'impegno preso dal subentrante Gruppo De Feo per tutto il 2023 scadrà. Il futuro per i dipendenti al momento resta un'incognita e i più di 60 lavoratori dello stabilimento, tra fissi e stagionali, sono appesi a un filo. Da sindacati e politica comunque, anche per via dell'accordo commerciale di tre anni preso a suo tempo dal Gruppo De Feo con Italcanditi per varie forniture, trapela ottimismo.   

C'è ottimismo

Qualcuno se n'è andato altrove ma i lavoratori storici sono stati tutti richiamati e c'è anche qualche faccia nuova. Nessuno è stato trasferito come si paventava. A breve inizierà il nuovo raccolto di cui una parte sarà destinata alla vendita del prodotto fresco e l'altra a produzioni come il marrone in doypack. “La settimana scorsa ho partecipato a un incontro tra azienda e castanicoltori locali – spiega Tommaso Triberti, sindaco di Marradi – e il gruppo vuol scommettere su questo prodotto e la sua territorialità. Sostituisce nella produzione il marron glacé per un accordo di non concorrenza con Italcanditi anche se l'obiettivo è di riportarlo prima o poi, visto che è casa sua. La situazione sembra buona anche per l'impegno triennale preso da De Feo con Italcanditi ed è importante che vada tutto per il meglio visto il peso che ha anche nell'indotto per il nostro territorio. Un territorio colpito da oltre 200 frane che hanno creato grossi problemi ai nostri castanicoltori”.

Problemi a causa delle alluvioni

Anche dalla Cisl trapela ottimismo sulla possibilità che gli accordi si rinnovino. Le alluvioni che ci sono state quest'estate però danno più di un pensiero. “Per ora andiamo avanti con l'accordo preso fino a dicembre – spiega Andrea Piccini segretario della Fai Cisl Toscana – a nuovo anno capiremo il futuro. C'è stata l'installazione di nuove linee con nuove produzioni e ci sono tanti buoni propositi che bisogna vedere se poi diventeranno realtà. Siamo comunque ottimisti. La nuova produzione non è ancora iniziata ma sicuramente le inondazioni che ci sono state avranno il loro peso. Non solo per quelle avvenute in zona ma per quelle avvenute anche in altre parti d'Italia visto che l'azienda non lavora solo castagne locali ma anche di altri territori”.

Probabilmente deciderà il mercato

Uno degli elementi cardine per capire se l'azienda proseguirà il rapporto con i lavoratori, sembra che sarà il mercato di quest'inverno. “L'azienda sembra abbia tutta l'intenzione di proseguire gli accordi – afferma Mario Simbula, funzionario di zona di Flai Cgil – ma probabilmente molto dipenderà dal mercato. Se risponderà bene, presumo che non ci saranno grossi problemi. Altrimenti è capace che qualche intoppo possa esserci. Rispetto all'anno scorso ad esempio la produzione è aumentata. Diciamo che dopo quello che è successo, andiamo a tastoni. La siccità di quest'estate non dovrebbe essere un problema: se ora comincia a piovere poi avremo un marrone più bello. Sappiamo che l'azienda sta cercando di ampliare i punti raccolta anche nei comuni vicini. Staremo a vedere che succederà”.  


Ancora da ripristinare la tratta ferroviaria Marradi-Faenza

Tornando al problema frane, come se non bastasse la grana contratto, una delle cose che allontana ancora di più la tranquillità per gli abitanti e i lavoratori è che i lavori di ripristino della tratta ferroviaria Marradi-Faenza non sono ancora completati. Un problema in ottica economica anche per la futura sagra delle castagne, visto che i turisti avrebbero qualche grattacapo in più a venire. E soprattutto per la imminente ripresa delle scuole. “Ho chiesto chiarimenti sui lavori di ripristino della linea – commenta Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia - che al momento non sono ancora completati. Il territorio è profondamente cambiato per effetto delle oltre cento frane che hanno colpito il territorio della Romagna Toscana e dell’Alto Mugello. So benissimo quanto sia difficile intervenire e quanto sia cambiato il territorio dal punto di vista idrogeologico; ad ogni modo, è importante far presto per venire incontro a pendolari e studenti che, in questi mesi, hanno utilizzato i bus sostitutivi. Il pieno ritorno alla normalità passa anche da qui”.

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