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Martedì, 30 Aprile 2024
La battaglia della Piana / Campi Bisenzio

Ex Gkn, una legge per un consorzio industriale pubblico per i 1000 giorni dell’assemblea permanente

La Rsu dello stabilimento “chiama” la Regione: “Faccia da apripista”. Domani parte il Festival di letteratura Working class, questa sera ‘prequel’ al Teatro Dante

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Una proposta di legge per un consorzio regionale pubblico che dia gambe alla reindustrializzazione dello stabilimento ex Gkn a Campi. Ad annunciarla oggi la Rsu della fabbrica, in occasione dei mille giorni di assemblea permanente in via Fratelli Cervi, che saranno “celebrati” con la seconda edizione del Festival di letteratura Working class, in programma da domani a domenica con un prologo questa sera al TeatroDante Carlo Monni dove andrà in scena lo spettacolo ‘Il Capitale. Un libro che non abbiamo ancora letto’, mentre sabato ci sarà una nuovo corteo. 

Obiettivo del Collettivo di fabbrica è far tornare il lavoro nello stabilimento, aprendo contemporaneamente a una vera transizione ecologica dell'economia. Una proposta di legge che chiama in causa le istituzioni, perché, come è stato detto più volte, il progetto per la reindustrializzazione esiste, ma ha bisogno di un intervento pubblico per poter camminare. 

La proposta di legge

È stato elaborato un testo di legge per la creazione di consorzi regionali pubblici, attraverso i quali, Comuni, Regione, Università, privati, cooperative, centri di ricerca possono intervenire sulle aree industriali. Una legge, spiegano dalla Rsu “che metterebbe la Regione Toscana all’avanguardia nel processo di transizione ecologica del settore dell’automotive, da applicare non solo alla ex Gkn, ma a molte altre situazioni di crisi”.  La proposta è quella di creare nella ex Gkn un condominio industriale per un polo delle energie rinnovabili e della mobilità sostenibile. Un pezzo di questo progetto è già scritto: dal Collettivo di Fabbrica, dalla Soms Insorgiamo, dalle competenze solidali. “Il resto lo deve scrivere l’intervento pubblico”.

“Questo paradosso in cui devono fare tutto gli operai, per di più accusati e da tre mesi illegittimamente senza stipendio, non può più andare avanti. Il Governo ha detto che non può fare niente, per noi invece può fare tutto. Presentiamo una proposta di legge per un consorzio regionale pubblico perché la Regione, rispetto ad altri soggetti istituzionali, almeno in termini di volontà, si è mostrata interessata alla reindustrializzazione dal basso", dice Dario Salvetti. “Chiediamo che qualsiasi consigliere regionale la faccia propria, discutendone le modifiche, se necessario. Altrimenti proporremo di trasformarla in legge di iniziativa popolare. E a maggio chiediamo a tutte e tutti di tenersi libere e liberi per una mobilitazione a favore dell’intervento pubblico”.

“Chi sta mettendo la liquidità in Qf?”

A distanza di mille giorni il quadro è cambiato essenzialmente dal punto di vista numerico: gli operai non sono più 422 ma 150/160. Qf ha ritirato i licenziamenti, incentivando l’esodo dei lavoratori rimasti e contemporaneamente continua a rifiutarsi di sedere al tavolo con le istituzioni per parlare di reindustrializzazione, adducendo ragioni di ordine pubblico.

Nel frattempo dal Collettivo di fabbrica continuano ad avanzare domande senza risposta: “Il legittimo sospetto di essere di fronte a operazione puramente speculativa è sempre più forte. Dalla proprietà parlano sempre di stabilimento, mai di fabbrica. Lo volete, ma per farci cosa? Ci sono investitori? Chi sta mettendo la liquidità in Qf? Qualcuno evidentemente lo sta facendo, per gli esodi incentivati così come per pagare i vigilantes per provocare il picchetto dei lavoratori”.

Una tensione che ha fatto un salto di qualità con il caso dell’irruzione nella notte tra lunedì e martedì nello stabilimento e il sabotaggio della cabina elettrica:  “Quanto accaduto nei giorni scorsi è un atto inquietante, non di criminalità comune. Chi l’ha fatto sapeva dove mettere le mani per togliere l’elettricità allo stabilimento”. In ogni caso, nonostante lo stabilimento al buio, la seconda edizione del Festival di letteratura Working class (organizzato dal Collettivo di Fabbrica, la Soms Insorgiamo e le Edizioni Alegre, con la collaborazione di Arci Firenze e il patrocinio del Comune di Campi Bisenzio) non è minimamente in discussione. 

Il Festival di letteratura Working class

Questa sera una anteprima al TeatroDante Carlo Monni con lo spettacolo  ‘Il Capitale. Un libro che non abbiamo ancora letto’, poi da domani partirà il Festival vero e proprio al presidio (qui il programma completo), dedicato a Geografie e linguaggi, finanziato interamente grazie al sostegno di circa 400 persone tramite crowdfunding con una appendice sabato sera, manifestazione dalle 19.30 che partirà da via Cervi in direzione del centro di Campi.

“È un evento unico in Europa, c’è solo un’esperienza simile nel 2021 a Bristol, ma più piccola e per un pubblico essenzialmente di addetti ai lavori”, dice il direttore Alberto Prunetti. “Qua gli operai pensano il programma insieme a noi, discutono con gli autori alla pari. È questa la forza del progetto”. 

“Per noi il festival è uno strumento di lotta, intorno a questo evento, il fatto che parliamo di libri ha scatenato psicosi e odio, come fosse un avvenimento contro natura”, aggiunge ancora Salvetti.  Un ostracismo confermato da Giulio Calella delle Edizioni Alegre, “abbiamo subito attacchi incredibili e denigrazioni che per noi è un inedito assoluto, crediamo che la proprietà di Qf dovrebbe venire al Festival, imparerebbe qualcosa” e da Nicola Borghesi uno degli autori dello spettacolo ‘Il Capitale’, “percepiamo un clima intimidatorio mai sentito altrove, è particolarmente importante essere qua, sono giorni in cui è necessario farsi trovare ai propri posti”. 

Gkn, stabilimento al buio

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