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Cronaca Vinci

L'Uomo Vitruviano può partire ma "con precise cautele". Italia Nostra impugna la sentenza

L'opera di Leonardo Da Vinci, custodita a Venezia, verrà esposta al museo Louvre di Parigi. Il Tar ha respinto il ricorso che aveva sospeso la partenza

Il Tar del Veneto ha autorizzato, "con le dovute cautele", la partenza dell’Uomo Vitruviano per la Francia. Il capolavoro, opera di Leonardo Da Vinci custodita nelle gallerie dell'Accademia a Venezia, verrà così esposto al museo Louvre di Parigi dal 24 ottobre. Così era stato deciso prima del ricorso dell'associazione Italia Nostra, presentato l'8 ottobre scorso, contro i danni che avrebbe potuto subire l'opera durante il trasporto. Il tribunale amministrativo del Veneto si è espresso ieri pomeriggio respingendo la domanda cautelare "perché non sussistono i presupposti per l’accoglimento".  

La sentenza

Nella sentenza viene spiegato che gli approfondimenti tecnici che sono stati svolti sono giunti alla conclusione che le criticità rappresentate possono considerarsi "risolvibili con precise cautele sulla movimentazione, sulla riduzione del numero di giorni di esposizione e con condizioni di illuminamento apposite". Ferme restando le esigenze di tutela delle opere, le scelte dell’Amministrazione, coinvolgenti molteplici interessi pubblici, possono essere censurate solo in caso di manifesta illogicità, incongruità, difetti di motivazione o di istruttoria. Nel caso in esame questi vizi non appaiono. L'amministrazione ha consentito il prestito sottolineando l’eccezionale rilevanza mondiale dell’esposizione e il valore di collaborazione e scambio tra Stati, oltre al ritorno di immagine per le gallerie dell’Accademia di Venezia, e l’implementazione dei rapporti tra Accademia e Musée du Louvre. Menzionato anche il vantaggio dello scambio avvenuto con opere di Raffaello Sanzio, destinate a una mostra alle Scuderie del Quirinale, difficilmente fruibili nel territorio nazionale. "Nel merito delle censure proposte - scrive il Tar - il ricorso non presenta sufficienti elementi di fondatezza".

La reazione

"Impugneremo l'ordinanza nelle sedi competenti - ha fatto sapere Italia Nostra -. Pur nel rispetto dei pronunciamenti degli organi giurisdizionali, esprimiamo rammarico per la sentenza emessa dal Tar Veneto e per la valorizzazione economica più importante delle esigenze di tutela".
 

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