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Il caso alla Iul

Università telematica, al bando per ricercatori la commissione sbaglia i conti

Graduatoria con punteggi incompatibili con quanto previsto dai criteri di valutazione

All’università telematica Iul i conti non tornano. Almeno quelli per il bando di selezione di due ricercatori a tempo determinato in Pedagogia sperimentale. I punteggi previsti con i criteri di valutazione stabiliti da decreto ministeriale (ma il ‘peso’ delle singole voci spetta poi alla commissione) sono infatti incompatibili con quelli messi nero su bianco nella graduatoria presente online: il massimo è 100, dato dalla somma di 30 punti per le pubblicazioni (2,5 per ciascuna delle 12 presentate),  20 per i titoli professionali e 10 per quelli accademici, 30 per la consistenza della produzione scientifica e infine 10 per la lingua straniera. Tutto molto chiaro. 

Poi però a vedere il giudizio collegiale della commissione per ciascuno dei quattro candidati si nota che qualcosa è andato storto: in particolare il vincitore ha raggiunto il massimo (quota 100) con 73,38 punti per titoli e curriculum più altri 26,62 dalla discussione pubblica sulla produzione scientifica e lettura e traduzione del testo in inglese. Tuttavia, criteri di valutazione alla mano, appare evidente come il punteggio massimo sia matematicamente impossibile da raggiungere con cifre decimali o comunque inferiori a 10 ed ai suoi multipli. 

Per questo una delle candidate ha presentato sia un’istanza in autotutela per sospendere il bando di selezione, sia una richiesta di accesso agli atti, che dopo un mese non è ancora riuscita a ricevere per i costi esorbitanti, lamentando una sorta di ostruzionismo: prima il pagamento dei diritti di riproduzione di documenti digitali, 0,26 euro a pagina, poi altri 122 euro per il lavoro di segreteria. In attesa che alla fine i conti tornino per davvero.

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