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Cronaca Centro Storico / Piazza della Signoria

Università, il rettore Tesi: "La fuga dei giovani avrà ripercussioni drammatiche"

Così il rettore dell'Ateneo di Firenze all'inaugurazione, in Palazzo Vecchio, dell'anno accademico 2013-2014. Presente anche Renzi: "Viviamo un tempo nel quale l'aridità sembra segnare la discussione politica. Per uscirne ci vuole pathos"

Il 17 novembre è la giornata internazionale degli studenti e del diritto allo studio. La data ricorda l’anniversario degli eccidi nazisti di studenti e professori cecoslovacchi che si opponevano alla guerra nazista. Due giorni prima, il 15, in mattinata, a Firenze – e in tutto il Paese – c’erano due ‘piazze’ distinte. Da una parte gli accademici universitari, a dar vita nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, all’anno accademico 2013-2014. Per le strade, la protesta degli studenti uniti sotto l’insegna del ‘International Student Day’. Due mondi, un unico tetto.

La protesta da una parte, dall’altra il via ufficiale alla presenza del sindaco di Firenze, Matteo Renzi, del presidente della Regione, Enrico Rossi, del Prefetto Varratta e del cardinale Betori. Una cerimonia aperta dai saluti del sindaco – “Viviamo un tempo nel quale l'aridità sembra segnare la discussione politica, sociale, anche in alcuni casi culturale”, e quando “tutto è crisi” dall'aridità si esce investendo sulla cultura ma anche “con un minimo di emozione, passione. Mi viene in mente una parola: pathos” – e dalla relazione del rettore Alberto Tesi.

TAGLI – “Il taglio del Fondo di Finanziamento Ordinario dell'Università per il 2013, pari a quasi 400 milioni, il 4,5% in meno rispetto al 2012, impedirà di fatto di destinare alcunché a chi si è comportato meglio”. Così Tesi, nella veste anche di segretario generale della Crui. Questa “mancanza di coerenza”, ha continuato il rettore, “non aiuta le università a liberarsi dalla sensazione di essere lasciate in uno stato di incertezza e abbandono”, sensazione che potrà scomparire solo se “la politica tutta si libererà una volta per sempre dal vero vizio di fondo di considerare le risorse per le Università come spese e non come un fondamentale investimento, in analogia a quanto avviene negli altri Paesi”.

Università: l'inaugurazione dell'anno accademico 2013-2014

FUGA GIOVANI – Secondo Tesi la fuga di giovani italiani all’estero “avrà ripercussioni drammatiche sul futuro del nostro Paese se non si interverrà con urgenza e atti concreti”. E ancora: è necessario “fermare l’emorragia di giovani che si formano in Italia e poi vanno all’estero, soprattutto nelle aree a forte innovazione e sviluppo”, per non andare incontro a un “costante impoverimento culturale, economico e sociale”.

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