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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Trattativa Stato-Mafia, i familiari delle vittime della strage dei Georgofili: "Delusi e stupiti dalla Cassazione"

La delusione espressa a margine dell'intitolazione di un pezzo del Lungarno al Varlungo al pm antimafia Gabriale Chelazzi, che indagò sulle "stragi sul Continente"

"Il fatto storico, inoppugnabile, che resta, è che la trattativa Stato-mafia, interrotta con la cattura di Riina, portò alle stragi del 1993, e al sangue innocente di Caterina e Nadia Nencioni, dei loro genitori, e di Dario Capolicchio".

Così l'Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha messo la parola fine al processo per la trattativa Stato-mafia, assolvendo gli imputati in via definitiva 'per non aver commesso il fatto'.

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"Siamo stupiti e delusi, per ben altri 5 sentenze precedenti avevano confermato che l'improvvida trattativa Stato-mafia c'era stata, ed era stata l'antefatto della decisione della mafia di spostare i propri attacchi allo Stato nel 1993 a Firenze, Roma e Milano" dice il presidente dell'Associazione Luigi Dainelli che ieri ha partecipato alla cerimonia con cui il Comune di Firenze ha ricordato il pubblico ministero Gabriele Chelazzi, che coordinò che indagini sulle autobombe del '93-'93, intitolandogli un tratto dei lungarni, a Varlungo.

Presenti alla cerimonia, fra gli altri, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, la presidente della Corte di Cassazione Margherita Cassano, il sindaco di Firenze e il governatore della Toscana. 

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