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Cronaca

Presidio allo Student Hotel in costruzione: "Basta speculazione, salviamo Firenze" / LE IMMAGINI

La nuova struttura avrà più di cinquecento stanze, a prezzi da capogiro: presidio del comitato promotore del referendum 'Salviamo Firenze'

Normalmente, quando si parla di 'studentati', si pensa a strutture per giovani, talvolta non più tanto giovani, universitari squattrinati. Così è sempre stato, fino a qualche anno fa. Quando, anche a Firenze, hanno iniziato a sorgere gli 'studentati di lusso', destinati a rampolli di famiglie facoltose, molte volte 'made in Usa'. Camere che arrivano a costare mille euro al mese e oltre, con benefit, ça va sans dire, di ogni sorta.

"Anche in questo caso, è l'ennesimo investimento di chi vede nel territorio fiorentino solo un'occasione da cui trarre il massimo profitto, a prescindere dall'impatto di questo tipo di operazioni, senza alcun equilibrio rispetto ai bisogni della residenza non 'temporanea'", commenta Dmitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra progetto comune, in occasione del presidio di ieri sera di fronte all'ennesimo Student Hotel, in costruzione, e ormai quasi ultimato, all'incrocio tra viale Belfiore e via Benedetto Marcello. Là dove, decenni fa, sorgeva una grande sede di quella che era la Fiat.

'Salviamo Firenze'

Il presidio di ieri è stato organizzato dal comitato promotore del referendum cittadino 'Salviamo Firenze', proposto da una serie di associazioni e al quale hanno aderito anche i gruppi consiliari di Sinistra progetto comune e Movimento 5 Stelle. Il referendum, per il quale dovranno essere raccolte 10mila firme, prevede due quesiti sul tema delle strutture ricettive e sulla trasformazione degli immobili pubblici.

I quesiti del referendum

Il primo chiede di abolire la norma che consente agli immobili prima adibiti a servizi pubblici di passare senza pianificazione urbanistica alla 'destinazione direzionale', nella quale rientrano anche gli 'studentati'. Il secondo, che verte su una questione apparentemente tecnica ma molto politica, vuole, come si legge nei volantini diffusi, "abolire la norma che favorisce gli studentati di lusso, permettendo loro di svolgere anche attività alberghiera per un periodo extra, oltre al 49% di attività alberghiera resa possibile dalla normativa nazionale".

"In sostanza, oggi uno studentato che ha cento camere ne può già usare 49 come fossero di un albergo. A Firenze si consente, oltre a questo, che per un periodo di tempo (tre mesi, solitamente estivi, che forse saranno limitati a due con il nuovo piano operativo, ndr) anche il resto delle camere si trasformino in un albergo di lusso", spiega Andrés Lasso, ex candidato sindaco dei Verdi nel 2019 e tra i promotori del referendum. Alla faccio dello 'studentato'.

"Più hotel che studentati"

"Per capire che sono molto più 'hotel' che 'studentati', basta pensare alla struttura di viale Lavagnini: è la settima di tutta Firenze per la quota pagata in tassa di soggiorno, che viene pagata da alberghi e strutture ricettive, non dagli studentati", prosegue Lasso.

Il presidio ieri era di fronte al nuovo Student Hotel in costruzione (anche se ora il gruppo olandese ha cambiato nome in 'The Social Hub', che suona più smart), dopo quello già aperto in viale Lavagnini e dopo quello che nascerà alla ex Manifattura Tabacchi, perché "questi cantieri rappresentano platealmente lo stato delle cose in città. In pochi anni questa struttura è quasi terminata mentre, guarda caso, sono dieci anni che aspettiamo la consegna degli alloggi popolari in costruzione in via Torre degli Agli", mette il dito in una piaga purulenta Roberto De Blasi, capogruppo dei 5 Stelle in Palazzo Vecchio, in riferimento agli alloggi in ritardo ormai di molti anni e sui quali non c'è più una data di 'consegna'.

"Città escludente"

"La cittadinanza assiste da anni a un processo di svuotamento di Firenze, con grandi soggetti privati pronti a comprarsi un pezzo di città alla volta. La conseguenza nel medio periodo sarà l'espulsione progressiva dei residenti dai nostri quartieri, trasformando Firenze in una città 'escludente' in cui sarà sempre più difficile vivere, lavorare o studiare, anche per chi ora ce la faceva", spiegano ancora i promotori referendari, pronti a raccogliere le 10mila firme necessarie per portare i fiorentini alle urne.

Affitti folli

"Ovviamente i prezzi offerti da questi orrendi studentati contribuiscono a spingere verso l'alto i prezzi degli affitti anche per chi in città vorrebbe viverci. Un fenomeno che si aggiunge a quello degli airbnb, che riduce enormemente le possibilità di vivere a Firenze", prosegue André Lasso, tenendo anche lui bene in vista il cartello che dice: 'I ricchi del mondo comprano Firenze. Potrai ancora permetterti di vivere qui?'.

Il fu 'laghetto' Belfiore

In passato, dove ora sorgono i vari plessi della nuova struttura che avrà oltre cinquecento stanze, era sorto un 'lago naturale', di cui in città si parlava come il 'laghetto Belfiore'. Nacque anche un comitato, per la salvaguardia della flora e della fauna del nuovo specchio d'acqua. Fu fatta, naturalmente, molta ironia, anche dal sindaco Nardella, sull'ennesimo comitato.

"Ma c'era poco da far ironia. Ricordiamoci - sottolinea Lasso -, che siamo in anni di estrema siccità e qui si era formato un lago accidentale di acqua di falda, pulitissima. A Roma è successo qualcosa di simile con il cosiddetto lago 'ex Snia' e lì è stato tenuto. Invece a Firenze abbiamo scelto una nuova spianata di cemento. Avremmo potuto avere uno specchio d'acqua naturale e attorno un parco per i residenti, bellissimo, in piena città. Ve lo immaginate?". Forse no, siamo troppo abituati al cemento.

"Basta speculazione", cosa chiede il referendum 'Salviamo Firenze'

FOTO - Come appare il nuovo maxi studentato di lusso

FOTO - Come appare il 'lago' Belfiore (foto del 2018)

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