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Cronaca

"Basta speculazione e svendita della città": sinistra e 5 Stelle lanciano due referendum sull'urbanistica fiorentina

Gli obiettivi sono queli di abolire la possibilità per gli studentati di lusso di svolgere attività turistico ricettiva e rendere più difficile la possibilità di cambiare destinazione a immobili usati per servizi pubblici

Prove di convergenza, in città, tra sinistra e 5 Stelle. Ed in particolare sulla proposta di due quesiti all'interno di un referendum cittadino "per dire basta alla speculazione immobiliare e alla svendita della città" e per "salvare Firenze".

Nei giorni scorsi sono state raccolte circa 550 firme per proporre i due quesiti, che chiedono di abolire la possibilità per gli studentati (in particolare i cosiddetti "di lusso", spuntati a più riprese negli ultimi anni) di svolgere attività turistico ricettiva e di rendere più difficile la possibilità di cambiare la destinazione d’uso agli immobili usati per servizi pubblici. 

"Come figure istituzionali eravamo presenti per autenticare le prime cento firme, necessarie per il deposito in Comune. Dovrà seguire un parere di ammissibilità, da ottenere entro due mesi. Poi partirà la fase per raggiungere le 10mila sottoscrizioni necessarie", spiegano i consiglieri comunale del Movimento 5 Stelle Roberto De Blasi e Lorenzo Masi e di Sinistra progetto comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu.

"Si tratta di un’iniziativa cittadina che deve crescere dal basso, con convergenze e finalità non elettorali. Lo diciamo chiaramente, aspettandoci di vedere tante altre forze politiche esprimere il loro sostegno", proseguono i consiglieri, perché, la critica a Palazzo Vecchio, "pensare di salvare Firenze investendo sulla residenza temporanea e senza un vero ruolo del pubblico è un’illusione".

"Il 'Referendum Salviamo Firenze' ha l'obiettivo di tutelare la città dalla bolla immobiliare che da anni distorce il mercato delle abitazioni. Basterebbe pensare a come gli appartamenti di lusso, ristrutturati o nuovi, anche fuori dal centro, tocchino in certe zone della città il picco di 10.000 euro al metro quadro, con conseguente aumento dei prezzi nelle aree circostanti, escludendo di fatto molte persone dalla possibiità di poter abitare in centro, e di come gli studentati di lusso svolgano sempre di più il ruolo di alberghi, godendo di una serie di condizioni di favore", spiegano ulteriormente in una nota i promotori, sottolineando come "lo Student Hotel di viale Spartaco Lavagnini è l’ottavo albergo a Firenze per tassa di soggiorno".

"Il sottotitolo di questa proposta di referendum è 'i ricchi del mondo stanno comprando Firenze', a indicare come grandi fondi finanziari e i grandi investitori internazionali abbiamo visto nella nostra città un asset su cui speculare, ma che ha come conseguenza la progressiva espulsione dalla residenza di lavoratrici, lavoratori, studenti, semplici cittadini che non riescono ad affrontare la crescita esponenziale dei costi delle case e degli affitti", spiega Massimo Torelli di Firenze Città Aperta e tra i promotori dell'iniziativa.

"La situazione non va tamponata ma bloccata. A fronte delle richieste e delle pressioni crescenti da parte degli investitori che si stanno progressivamente comprando la nostra città, la risposta dell'amministrazione dovrebbe essere 'no, grazie'. Ma non è così e per questo crediamo sia importante dare la parola ai cittadini", aggiunge Torelli. Adesso si aspetta il parere di ammissibilità da parte degli uffici di Palazzo Vecchio.

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