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Cronaca Novoli

Strage di Viareggio, oltre trenta ore in presidio al Palazzo di Giustizia: "Rischia di finire tutto in una bolla di sapone" 

Durerà 32 ore consecutive. Lunedì via all’ultimo atto del processo mentre i sindacati di base hanno indetto uno sciopero. L'incidente di Firenze Castello ricordato come dimostrazione di mancanza di sicurezza

Trentadue ore in presidio davanti alla corte di appello. Una per ogni vittima di quella maledetta notte di più di 14 anni fa, il 29 giugno 2009, che si portò via la vita di 32 persone. Si sono riuniti stamani alle 9 davanti al palazzo di giustizia di via Guidoni i familiari delle vittime dell’incidente ferroviario di Viareggio. Ci staranno fino a domani pomeriggio alle 17. Lunedì il processo vedrà l’inizio del suo ultimo atto a Roma, in Cassazione. “C’è il rischio che tutto finisca in una bolla di sapone” commenta Daniela Rombi del Mondo che vorrei, associazione dei familiari.

Il motivo del presidio

“Siamo qui per dedicare un’ora ai nostri morti e tenere alta l'attenzione sull'udienza bis della Cassazione – spiega Rombi – e questo perché nei ricorsi presentati dai condannati si cerca di estinguere l'ultimo reato rimasto in piedi, che è quello del disastro ferroviario. Così fosse, praticamente non pagherebbe nessuno”. Il processo fino ad ora ha visto la condanna in pratica di tutti i vertici delle aziende coinvolte, compreso Mauro Moretti, l’ex amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato che, se confermata la sentenza, sconterà la pena ai domiciliari. “Le pene vanno date perché devono essere un deterrente, non ci devono essere altre stragi – prosegue – anche ieri è morto un capotreno e l'autista di un tir. E questo poteva essere evitato. La nostra è una battaglia anche per la sicurezza”.

L’incidente di Firenze Castello

Proprio sulla sicurezza, a tenere banco è anche il ricordo dell'incidente avvenuto a maggio sulla tratta di Firenze Castello, quando deragliò un treno merci, in quel caso non trasportante merci pericolose. “É stato uno dei tanti esempi che la sicurezza in ferrovia non c’è ancora - sottolinea Riccardo Antonini, ex ferroviere e simbolo delle lotte per la sicurezza - e considerando che aumenterà il numero dei merci che portano sostanze pericolose, non c’è da stare tranquilli visto che negli ultimi anni si sono succeduti più casi di problemi coi freni dei merci che prendevano fuoco. E ci sono problemi all’impianto frenante anche dei treni passeggeri, basti vedere incidente di Rigoli, tra Lucca e Pisa”.

Indetto uno sciopero

Il 20 novembre è avvenuto sulla linea Lucca-Pisa un incidente dove il treno "Non sarebbe riuscito a frenare. I treni oggi hanno questo problema – precisa Maria Nanni, ex capotreno – ci sono molti episodi accaduti in Toscana dove non si è riusciti a frenare e si è dovuto saltare la fermata. C'è un problema all'impianto di frenatura che impedisce ai treni di non slittare. Questo sia ai treni più leggeri che quelli più pesanti”. A seguito di questi problemi e soprattutto dell'incidente avvenuto in Calabria dove si sono scontrati un treno e un tir, tutte le sigle sindacali di base - Cat, Cub Trasporti, Sgb e USB - hanno indetto uno sciopero sia per il personale passeggeri che merci dal 30 novembre alle 21 alla stessa ora del 1 dicembre “a causa dei gravi eventi lesivi della sicurezza e dell’incolumità dei lavoratori” come si legge nel comunicato delle sigle sindacali.

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Presidio familiari Viareggio 29 novembre 2023

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