Spaccio di droga, Nardella: "In stazione già 30 sanzioni pre-daspo"
"Non chiamatele zone rosse". Ora la palla passa alla questura
Il Comune lavora per contrastare lo spaccio cittadino in città ma adesso toccherà alla questura valutare i provvedimenti da emettere per i soggetti indicati dalla polizia municipale. A spiegarlo è stato il sindaco Dario Nardella a margine di un'iniziativa in città: Firenze "abbiamo già zone" di controllo, come in stazione, "previste dai decreti Minniti" e lì "la nostra polizia municipale ha fatto molte sanzioni, che fungono da base per il daspo del questore". Solo a Santa Maria Novella "ne abbiamo fatte una trentina". Ora "stiamo aspettando di capire l'efficacia di questi strumenti per valutare se ci sia il bisogno di individuare altre aree, che però non si possono chiamare e non sono le zone rosse".
Sono aree, in pratica, che "potremmo individuare con regolamento consiliare. Ma per ora non l'abbiamo fatto", perché "vogliamo vedere come funzionano i daspo nelle zone già individuate" con le misure introdotte dall'ex ministro degli Interni. Le segnalazioni dei vigili, infatti, sono state trasmesse "alla questura per le opportune valutazioni sull'emanazione" degli allontanamenti.