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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Franchi, bocciato il ricorso dei Nervi: il restyling può iniziare. La Fondazione: "Non ci arrenderemo mai"

Il Tar dà ragione a Palazzo Vecchio, che punta ad iniziare i lavori e trovare nel tempo i 55 milioni di Pnrr 'saltati' all'ultimo momento

Ieri il tribunale amministrativo regionale (Tar) ha dichiarato inammissibile il ricorso della fondazione Nervi contro il progetto di restyling dello stadio Franchi, dando quindi ragione a Palazzo Vecchio.

La 'riqualificazione' può dunque partire, anche se, come noto, il problema principale adesso è trovare i 55 milioni del Pnrr saltati all'ultimo momento, dopo il 'taglio' deciso dall'Europa per incompatibilità con le finalità alle quali devono essere destinati i soldi e recepito con un decreto del governo (che ha girato i 55 milioni altrove).

Restano i circa 130 milioni garantiti dal 'piano nazionale complementare' (Pnc) al Pnrr, confermati dal governo. E il 4 luglio scadono i due mesi di tempo entro i quali Palazzo Vecchio potrebbe presentare ricorso contro il decreto del governo. "Il ricorso ancora non c'è", ha detto in aula ieri l'assessore allo sport Guccione rispondendo ad una interrogazione di De Blasi (5 Stelle).

Ad oggi l'intenzione del Comune, più volte espressa anche dal sindaco nelle scorse settimane, è quella di far partire comunque i lavori al Franchi entro l'anno, lavorando in lotti con i denari già a disposizione e confidando di trovare i finanziamenti mancanti strada facendo. Il bando per la presentazione delle offerte per la realizzazione dei lavori, invece, scade il 28 giugno: quel giorno vedremo chi si presenterà.

Nel frattempo, procedono le operazioni per progettare l'ampliamento dello stadio di rugby 'Padovani', accanto allo stadio di atletica, dove la Fiorentina giocherà per un periodo di tempo durante la ristrutturazione del Franchi: l'obiettivo è portare la capienza delle tribune dagli attuali 2mila posti ad oltre i 12mila, requisito minimo per uno stadio di serie A. La Fondazione Nervi, che raccoglie gli eredi di Pier Luigi, che progettò lo stadio, però non molla e sul proprio sito (Pln Project) annuncia: "Non ci arrenderemo mai".

Il 'no' della Fondazione Nervi

"Il Tar della Toscana ha dichiarato inammissibile il ricorso che la Fondazione PLN Project aveva notificato l’8 giugno scorso contro il Comune di Firenze e la Soprintendenza" in merito al "concorso interazionale di progettazione per la 'riqualificazione' dello Stadio Artemio Franchi e dell’area di Campo di Marte", si legge sul sito della Fondazione.

"La velocità con ha espresso la sua valutazione e la scelta di non prendere posizione rispetto al tema del ricorso confermano ancora una volta la linea adottata dalle istituzioni pubbliche italiane di non ostacolare il processo dell’irreversibile manomissione dello Stadio Franchi", prosegue la nota, in un'operazione che per gli eredi di Nervi si tradurrebbe nella realizzazione di un "un vero e proprio “ibrido” che, in una sorta di velleitario “accanimento terapeutico”, danneggerebbe la struttura esistente rinunciando a un’opera ex-novo in altra collocazione territoriale, coerente con la propria contemporaneità".

"Il ricorso chiedeva di sospendere in via cautelare l’efficacia dell’atto amministrativo contestando la delibera comunale riguardante l’approvazione del progetto definitivo di “riqualificazione” dell’opera di Pier Luigi Nervi. Tra le molte incongrue scelte progettuali, in particolare la nuova copertura dello stadio, sovrastata da un impianto fotovoltaico, risulterebbe fuori scala rispetto allo stadio e all’immediato contesto col risultato di alterare e impedire la percezione dell’opera. E la previsione di nuove gradinate più vicine al campo di calcio in corrispondenza delle curve cancellerebbe la forma e l’immagine della struttura di Nervi, dimostrando l’erroneità della previsione di un nuovo stadio sovrapposto, di fatto, a quello originario. La Fondazione continua a credere nell’assoluta incostituzionalità della norma contenuta nel decreto Semplificazioni, che mette in secondo piano la tutela artistica rispetto alla funzionalità, sicurezza, salute, adeguamento agli standard internazionali e sostenibilità economica dell’impianto sportivo. Si sostiene che questa norma sia incostituzionale in quanto privilegia la sostenibilità economica rispetto alla tutela artistica, chiedendo di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale", si legge ancora.

"Lo stadio, posto sotto tutela il 22 maggio del 2020, è stato progettato e costruito da Pier Luigi Nervi tra il 1929 e il 1931. Si tratta di una delle opere più importanti del patrimonio architettonico italiano del Novecento, per il ruolo inedito assunto dalle strutture che, prive di residui mascheramenti, inaugurano un modo nuovo di vedere e di concepire le forme, realizzandole attraverso tecnologie e modalità costruttive inedite per l’epoca", afferma Marco Nervi, presidente della Fondazione PLN Project e nipote di Pier Luigi. “Un’opera paradigmatica, se considerata in rapporto a tanti successivi stadi in Europa e nel mondo che ripropongono e reinterpretano quella particolare bellezza che si identifica nella essenzialità”, aggiunge il presidente della fondazione. Fondazione che annuncia ancora battaglia.

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