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Cronaca

Maradona: l'artista di strada ricorda la morte del campione 

Striscione davanti all'opera di Gramsci, dipinta nello stesso modo di quella del "Pibe de Oro" a Napoli

La morte del Dio del calcio ha scalfito il mondo. Qualunque bandiera si tenga, la scomparsa a 60 anni di Diego Armando Maradona ha lasciato un vuoto. Per alcuni una voragine.

La leggenda, nata tra i campini polverosi della provincia di Buenos Aires e arrivata nell'Olimpo, viene omaggiata senza distinzioni anche se in passato l'uomo si era sempre schierato in maniera decisa evitando anche comodi super partes.   

Napoli ormai da un giorno sta piangendo colui che negli anni Ottanta le ha dato la possibilità di riscattarsi in un periodo storico particolare del Paese sulla scia dei terribili anni di piombo. Una figura, quella di Maradona, che aleggia ancora nei vicoli, nei ricordi e tavolta in racconti così suggestivi che quasi travalicano la realtà. Maradona ha dato speranza, entusiasmo e orgoglio. Orgoglio che fa tenere il mento bello alto, un vanto ricambiato con memorie e ricordi, come dimostrano i murales tra cui quello realizzato dall'artista partenopeo Jorit. 

Quest'ultimo, in città per concludere un'opera su una palazzina dell'Isolotto, quella dell'intellettuale e politico Antonio Gramsci, ha srotolato uno striscione per ricordare il numero dieci. Ricordandolo con una dedica su Facebook: "È morto il mio eroe. Il calciatore che ha riscattato il mio popolo. L'uomo che in campo e fuori non ha mai avuto paura di mettersi da solo contro i "grandi". Ha lottato contro l'imperialismo USA per un mondo migliore, per una società superiore, senza povertà e ingiustizie, per il Socialismo. Nel mio piccolo lotterò per te, per le nostre battaglie. Hasta Siempre Diego". 

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