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Cronaca

Larissa e le Olimpiadi: "Sogno la finale per giocarmela. Firenze? E' la mia città e vorrei rimanerci"

Intervista con Iapichino, enfant prodige dell'atletica italiana. "Fortunata ad avere genitori così. Con il lockdown mi sono allenata in garage"

Ad appena 18 anni già primatista italiana e mondiale under 20, definita da tutti l'enfant prodige dell’atletica italiana. Larissa Iapichino è una giovanissima con tanta fame di vittiora che per i suoi risultati ha già fatto molto parlare di sé. Figlia d'arte, porterà un pezzo di Firenze alle Olimpiadi di Tokyo, che si svolgeranno dal 24 luglio al 9 agosto. Il 1° agosto le qualificazioni della sua gara, il salto in lungo, il 3 agosto la (sperata) finale. In Giappone sarà mattina, in Italia notte. Ma prima dovrà sostenere anche l'esame di maturità.

Larissa, ci si aspetta molto da te: quanto senti la pressione? Non hai paura di deludere? 

​"La pressione (esterna e mai della mia famiglia) c'è stata dal momento in cui ho deciso di fare atletica, proprio con la specialità grazie a cui mia madre ha vinto medaglie e conseguito record. Sono ormai abituata a gestire l'attenzione su di me, mi focalizzo sui miei obiettivi e cerco sempre di avere i piedi in terra, oltre che a volare lontano in pedana. Non penso alla delusione in caso di mancato risultato, la mia attenzione è rivolta sempre a garaggiare divertendomi nel mio sport, dando il massimo e a migliorarmi".

Cosa significa avere come genitori due ex campioni come Fiona May e Gianni Iapichino? Sono un tesoro in casa o ti senti il fiato sul collo? 

"Per me Fiona e Gianni sono mamma e babbo, prima che due grandi campioni...li ho sempre visti cosi in realtà. Chiaramente sono stati di ispirazione e sono dei modelli di sportività cui faccio sempre riferimento e mi ritengo molto fortunata ad averli vicino. La loro vicinanza nelle mie competizioni è sempre stata discreta e non mi hanno mai spinto a fare atletica. Adesso che la scelta è stata mia, il babbo ha aperto una società per gestire la mia immagine, comunicazione e il programma delle gare e se c'è da chiedere un consiglio certo mi rivolgo a loro e mi confronto in particolare sugli aspetti tecnici con mio padre, che è il mio personal videomaker e che diciamo di salti se ne intende avendo allenato mia madre per anni. Mentre sulla condotta di gara mamma riesce a consigliarmi con la sua esperienza e approccio mentale".

Come e quanto l'emergenza Covid ha influenzato la tua attività, dagli allenamenti ai meeting?

"Come per tutti noi atleti il calendario gare è stato penalizzato e la scorsa stagione falciata nella sua completezza, fortunatamente sono riuscita ad allenarmi con continuità, sfruttando casa in campagna e con l'aiuto di mio padre che mi ha seguito tra palestra costruita in garage e allenamenti in salita e giardino, quando c'è stato il lockdown totale. Mi auguro adesso che questo periodo stia volgendo alla fine e che si possa tornare alla normalità, un segno importante sarà lo svolgimento delle Olimpiadi di Tokyo".

Com'è iniziato il legame con le Fiamme Gialle? Come ti trovi?

"Il legame è iniziato in maniera molto spontanea e ho deciso subito di fare il concorso per entrare a fare parte del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle, perchè ho visto davanti a me un percorso da atleta seguita come in una famiglia. E ad oggi questa sensazione è assolutamente riconfermata perché sia tecnici che dirigenti e ufficiali mi dimostrano continuamente l'interesse non solo ai miei risultati, sopratutto cercano di aiutarmi nella mia crescita a tutto tondo e fare in modo che questa sia graduale e duratura".

Quanto sei legata a Firenze? La senti la tua città?

"Sono molto legata a Firenze: è assolutamente la mia città dove studio e vivo e vorrei rimanere qui. Mi riconosco nel bello che mi ha sempre circondata da quando sono piccola e nei miei pensieri sono ispirata proprio dal respirare in un vero museo en plein air, quale la nostra Firenze". 

Rinunceresti all’esame di maturità per una medaglia olimpica?

"No, questo è l'anno della maturità e dei mondiali juniores di categoria, tempo al tempo, le Olimpiadi per me saranno una bellissima esperienza, spero la prima di una serie".

Dove vuoi arrivare? Qual è il tuo sogno sportivo? 

"Vorrei scoprirlo nel tempo senza bruciare le tappe, non mi pongo un limite, ho i miei sogni...non mi pronuncio per scaramanzia".

Obiettivo per le Olimpiadi?

"Il massimo sarebbe poter entrare in finale, cercherò di arrivare nella migliore delle condizioni possibili e vedremo di giocarci al meglio questa gara".

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