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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Violò i sigilli del locale durante il lockdown: assolto Momi della pizzeria Da Tito

E' tra i fondatori del movimento 'IoApro'

Mohamed El Hawi, ristoratore fiorentino tra i fondatori del movimento IoApro, finito a giudizio con l'accusa di aver rimosso dieci volte i sigilli al suo ristorante durante il lockdown, tenendo aperto il locale nonostante le norme anti Covid, è stato assolto dal tribunale di Firenze.  Momi, difeso dall'avvocato Lorenzo Nannelli, è stato assolto per particolare 'tenuità del fatto'.

"E' pacifico e non contestato" che il ristoratore strappò i sigilli ma la situazione "emergenziale ed eccezionale in cui i reati sono stati commessi - scrive il giudice Paola Belsito nella motivazione della sentenza -, la condizione di evidente e oggettiva difficoltà in cui l'imputato si è trovato a operare dopo mesi di blackout e con la necessità di guadagnare per vivere e per fare fronte agli impegni presi verso terzi, appaiono caratterizzati da un grado minimo di offensività e dunque non meritevoli di applicazione in concreto della sanzione".

Sigilli violati per aprire il ristorante: va a processo Momi, fondatore di IoApro

Per aver aperto il locale violando la normativa antiCovid, ha ricostruito la sentenza, El Hawi venne sanzionato, ma non solo non aveva pagato le multe, aveva anche impugnato le ordinanze d'ingiunzione di pagamento. Poi il giudice di pace, nel febbraio 2023 ha accolto un ricorso contro una multa da 400 euro, ritenendo che il ristoratore avesse agito "in stato di necessità", ovvero costretto a chiudere la pizzeria e ciò ha comportato un grave danno economico per lui, per i dipendenti e le loro famiglie. Tale provvedimento del giudice di pace non è stato trascurato dal tribunale.

"Si tratta di una vittoria molto importante per Momi e in generale per il movimento IoApro - afferma l'avvocato Nannelli - Il tribunale ha riconosciuto che l'imposizione della chiusura dell'esercizio operata dai vari Dpcm costituiva una sorta di 'condanna a morte' nei confronti del ristorante-pizzeria Da Tito: ecco perché Momi facendosi promotore della protesta #IoApro non ha fatto altro che cercare di sopravvivere, esercitando il proprio inalienabile diritto al lavoro (nonché dei propri dipendenti) e alla libera iniziativa economica, entrambi diritti fondamentali tutelati dalla nostra Costituzione".

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