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Cronaca

Il 'prof bestemmiatore' di Sinistra Progetto Comune finisce sotto la lente del Ministero

Filippo Zolesi, insegnante e consigliere di quartiere, aveva scritto una volgarità blasfema sui social

"In riferimento all'episodio di Firenze, all'offesa istituzionale e alla volgarità blasfema di cui si è reso protagonista un professore, a esclusiva tutela della intera comunità scolastica e in particolare del ruolo e della dignità degli insegnanti e dell'interesse degli studenti, il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha chiesto al direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per la Toscana di verificare la compatibilità dei fatti accaduti con i doveri e le responsabilità che l'ordinamento prevede per un docente".

Lo annuncia il Ministero in una nota, riferendosi al post pubblicato nei giorni scorsi da un insegnante, il capogruppo di 'Sinistra Progetto Comune' al Quartiere 4, Filippo Zolesi, il quale commentando il nuovo nome del Ministero dell'istruzione sui social, vi aveva associato una bestemmia.

Sasso (Lega): "Prof si vergogni e chieda scusa"

"Rispetto, inclusione, tolleranza. Questi (insieme ad altri) sono i valori che una comunità educante dovrebbe trasmettere ai propri ragazzi, attraverso quella che ritengo essere la figura apicale della stessa: quella dell'insegnante. E invece a Firenze accade che un docente, politicizzato ovviamente a sinistra, insulti il Ministero dell'Istruzione e del Merito addirittura con una bestemmia
pubblica". Così il deputato della Lega Rossano Sasso, già sottosegretario all'Istruzione.

"Risibili - aggiunge - le scuse con cui qualcuno avrebbe provato a difenderlo, e cioè che fuori dal servizio un docente può ritenersi libero di fare ciò che vuole, compreso bestemmiare pubblicamente. Non è cosi'. Un docente, proprio in considerazione dell'importante ruolo che ricopre, non può e non deve mai assumere condotte lesive della dignità e dell'immagine della professione che esercita. Esiste un codice di comportamento dei dipendenti della pubblica amministrazione e poi esiste un codice non scritto, quello morale, al quale questo lavoratore avrebbe dovuto attenersi. Bene ha fatto il ministero dell'Istruzione e del Merito ad intervenire tempestivamente, adesso attendiamo gli sviluppi delle indagini dell'ufficio scolastico regionale competente. Quel docente nel frattempo potrebbe vergognarsi e chiedere scusa per le sue ignobili affermazioni, nel rispetto di chi crede e non solo".

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