Forteto, la Cisl: "Se serve, ok al commissariamento"

Per risollevare l’azienda del Forteto "deve essere fatta estrema pulizia all’interno. C’è bisogno di ripartire. Ripartire da zero, cercando di salvare il valore dell’azienda il più possibile. Se per far questo sarà necessario il commissariamento, partiamo dal commissariamento".

Questa la posizione espressa dal segretario regionale della Cisl, Riccardo Cerza, sentito ieri per chiarimenti dalla commissione regionale di inchiesta sul Forteto, presieduta da Paolo Bambagioni, "soprattutto per alcune prese di posizione del rappresentante Fai-Cisl di Firenze e Prato, Emilio Sbarzagli, che non ha dato la disponibilità a venire in commissione" (e che in passato aveva parlato di "strumentalizzazioni politiche e processi di piazza" e aveva chiesto "di separare eventuali responsabilità personali dalla vita di una realtà produttiva che dà lavoro a centinaia di persone").

"La nostra missione è la tutela dei lavoratori e di conseguenza il salvataggio dell’azienda, questa è la posizione della Cisl", spiega Cerza. Tutela che, però, "non è a prescindere: quello che è accaduto al Forteto vede da parte nostra una condanna ferma, fermissima, piena fiducia nell’operato della magistratura e solidarietà alle vittime. Tutelare i lavoratori non vuol dire tapparsi gli occhi o la bocca. Dove ci sono violazioni le denunciamo, è questo il nostro operato quotidiano. Sbarzagli è andato in pensione. Io sono qui per chiarire la posizione dell’organizzazione che rappresento".

"Il nostro errore può essere stato quello di pensare di poter fare una normale azione sindacale in un luogo che era una cosa diversa da una normale azienda - prosegue Cerza -. È evidente che tutto quello che è successo al Forteto è successo perché lì eravamo in presenza di una setta, non di un'azienda. L’auspicio è quello di ripartire da una azienda sana. Da un dramma far ripartire un'azienda vera, dove i lavoratori possano operare con serenità in normali condizioni di lavoro".