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Cronaca

Cavalli: 35mila firme al Comune per chiedere di fermare le carrozze in centro

Il presidente di IHP: “La nostra petizione ha riscosso un successo inaspettato. Al Sindaco e alla Giunta chiediamo di aprire un tavolo di confronto per superare una forma di sfruttamento intollerabile e tutelare il lavoro dei fiaccherai fiorentini”

“Firenze è una città civile e matura, non può consentire che ancora nel 2021 i cavalli vengano sfruttati per trasportare turisti in carrozza nelle vie del centro: è una forma di abuso sugli animali che sono costretti ad un’attività forzata, in un contesto del tutto inadeguato e pericoloso. L’ennesima dimostrazione l’abbiamo avuta lo scorso 14 giugno, quando un cavallo spaventato ha sbattuto violentemente contro la macchina del ministro dell’Interno parcheggiata in piazza Signoria per poi rifugiarsi sotto la Loggia dei Lanzi”.  Così Sonny Richichi, presidente di IHP (Italian Horse Protection, la prima associazione italiana di tutela dei cavalli) spiega le motivazioni che hanno spinto l’associazione a lanciare una petizione sulla piattaforma Change.org per chiedere di abbandonare il folcloristico sistema delle carrozze trainate da cavalli per trasportare i turisti nel centro storico.

Cavallo imbizzarito contro l'auto del ministro in Piazza Signoria

“Lanciata il 21 giugno, in pochi giorni la petizione ha raccolto ben 35mila firme, un numero così elevato da sorprenderci: il risultato che abbiamo ottenuto è andato oltre le nostre migliori aspettative, a testimonianza di una sensibilità ormai largamente diffusa fra i cittadini che per gli animali chiedono rispetto e tutela. Abbiamo stampato le firme e questa mattina le abbiamo consegnate al presidente del Consiglio comunale di Firenze, Luca Melani, come previsto dal regolamento del Comune. Al sindaco Dario Nardella e alla Giunta chiediamo di aprire immediatamente un tavolo di confronto, al quale sederci insieme anche ai fiaccherai, per trovare la strada migliore che consenta di superare questa arretratezza portando Firenze al livello di civiltà che merita – prosegue il presidente di IHP -. Siamo pienamente consapevoli del fatto che quello dei fiaccherai è un lavoro, che con questo lavoro molte famiglie si sostengono e non è certo nostra intenzione creare danni economici a una determinata categoria di lavoratori, soprattutto in un momento complesso come quello attuale. Ma le soluzioni, se si vuole, si trovano.”

“Magari anche seguendo l’esempio di altre città in Italia e nel mondo che questo percorso virtuoso lo hanno già fatto, da Verona a Montréal a Chicago e molte altre città degli Stati Uniti. Ad esempio, perché non sostenere e incentivare la riconversione delle carrozze trainate da cavalli con mezzi elettrici, tecnologici e green, che siano un’applicazione concreta di quella sostenibilità della quale oggi tanto si parla?”. Conclude il presidente Richichi.

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