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Cronaca

Famiglia al freddo in una casa popolare: senza soldi per la caldaia

Discussione aperta tra Tommaso Grassi (consigliere di Firenze riparte a sinistra) e Casa spa

Natale al freddo per una famiglia (con persona disabile) che abita in uno degli immobili di Casa spa. La caldaia della casa si sarebbe rotta ma la famiglia non ha i soldi per poterla riparare.

“Una norma che è così rigida da costringere una famiglia, con al proprio interno disabili, a dover stare al freddo da settimane, con la caldaia rotta, perché nella carta dei servizi di Casa spa è scritto che non sono autorizzate, e quindi sostenute, le spese dal soggetto gestore in caso di malfunzionamento entro i primi 10 anni di vita dell'impianto: è una norma –  ha denunciato il capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi – che deve essere modificata. Non ha senso basarsi sull'età di una caldaia per decidere se ripararla o lasciare al freddo l'appartamento. La rottura di una caldaia non può essere imputata ad una errata gestione e i rischi collegati ad un malfunzionamento, come ci racconta la cronaca degli ultimi anni, sono ben noti”. 

“Chiediamo ai vertici di Casa Spa la modifica dell'atto regolamentare, all'assessora Funaro – ha continuato Tommaso Grassi – chiediamo di trovare una soluzione per questa famiglia, soluzione che non può certo essere quella di rimanere al freddo per ancora giorni e giorni. Una vicenda di cui ci occupiamo per la valenza generale della loro situazione, e che dubitiamo sia l'unica in città, ma rischia di essere la punta di un iceberg che nasconde una gestione di cui non ci capacitiamo”. 

Casa spa ha risposto al consigliere Grassi. "La caldaia oggetto del comunicato - ha fatto sapere la società - è stata sostituita nel 2010, mentre nel 2015 è stato effettuato un intervento di manutenzione (sostituzione della valvola deviatrice), interamente a carico del Comune di Firenze. Si tratta quindi di un impianto non più “giovanissimo” e con la richiesta di compartecipazione alla spesa per la sua sostituzione, da parte dell’inquilino, in forma ridotta".

La società ha spiegato che se la caldaia ha più di 10 anni "le spese per la sostituzione sono al 90% a carico del proprietario (Il Comune di Firenze nel caso specifico) e il 10% a carico dell’inquilino. Se la caldaia ha tra gli 8 e i 10 anni, le spese per la sostituzione sono per il 40% a carico dell’inquilino". Ed è quest'ultimo il caso che riguarda la famiglia fiorentina. 

"Questa regola è stata approvata anche dall’unione inquilini (Sunia, Sicet, Unia) e vale per tutti - ha detto Luca Talluri, presidente di Casa spa -. Non sarebbe corretto, nei confronti delle altre famiglie che vivono negli alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune, fare dei distinguo, in base ai singoli casi”.

 

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