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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca San Jacopino / Via Maragliano

Ex hotel Astor occupato: clima incandescente, Fratelli d'Italia torna a chiedere "sgombero immediato"

I residenti denunciano urla, litigi e schiamazzi: domenica una persona è 'volata' giù dal secondo piano. Per Palazzo Vecchio una spina nel fianco

Urla, schiamazzi, liti, situazioni al limite, spesso anche oltre. "Li ho sentiti da casa mia, in viale Redi", raccontava nei giorni scorsi una mamma residente nel quartiere. Una situazione, quella dell'ex hotel Astor di via Maragliano, sempre più difficile.

Domenica l'ultimo episodio, con una persona 'volata' giù dal secondo piano, a quanto sembra in fuga da un'ennesima lite. Se l'è cavata, fortunatamente, con poco, ma la situazione nel quartiere è sempre più incandescente, come sa bene anche Palazzo Vecchio.

E proprio da Palazzo Vecchio il gruppo di Fratelli d'Italia torna ad invocare un'azione di forza. “L’ex albergo occupato è ormai un enorme problema per il quartiere, in mano a gruppi di extracomunitari violenti - attaccano i consiglieri meloniani Alessandro Draghi e Jacopo Cellai -. Chiediamo lo sgombero immediato della struttura e abbiamo già richiesto un incontro con prefetto e questore”.

La situazione, ovviamente, è nota alle forze dell'ordine e all'amministrazione comunale. "Siamo attentissimi ai problemi sociali e lavoriamo per dare accoglienza decente, facendoci carico delle fragilità. Ma le occupazioni sono sempre illegali", diceva nel settembre scorso, a ridosso dell'occupazione, il sindaco Dario Nardella, promettendo massimo impegno per risolvere la questione.

"Al problema delle occupazioni non si risponde con gli sgomberi ma garantendo un diritto costituzionale, quello alla casa", le parole di solidarietà arrivate invece dalla sinistra, con Dmitrij Palagi e Antonella Bundu.

Sicuramente è una situazione che crea disagio, paure e tensioni anche con i residenti. All'interno dell'occupazione, all'inizio, si calcola ci fossero almeno una settantina di persone, con una trentina di persone e addirittura due neonati. Non si sa che fine abbiano fatto.

Una condizione di miseria e marginalità estrema esasperata dalla convivenza forzata in spazi angusti e di fortuna. All'interno, a quanto pare, anche 'subaffitti' di loculi tra gli occupanti stessi, una delle tante diatribe in passato degenerate fino alle urla e non solo. "Senza casa, c'è solo una possibilità: occupare", dicevano otto mesi fa i diretti interessati. I mesi sono passati ma, a quanto pare, la situazione non è mutata.

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