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Dentro la nuova occupazione: “Ci sgomberano? Occuperemo ancora. Senza casa, non c'è altra soluzione”

Il Movimento per la Casa rivendica la nuova occupazione in via Maragliano: “Città trasformata in alberghi e studentati di lusso, solo briciole per la casa”

“Ci sgomberano? Occuperemo ancora, non c'è altra soluzione”. Hanno le idee chiare e la risposta pronta, dal Movimento di lotta per la casa. Lo scorso fine settimana è arrivata una nuova occupazione in città, dopo i tentativi falliti nell'aprile scorso in due strutture in disuso di via Pistoiese e via Giuliani. Si tratta dell'edificio che ospitava l'ex hotel Astor, in via Maragliano.

“Era inutilizzato e abbandonato da oltre due anni, mentre decine di persone si rivolgevano a noi perché rimaste in mezzo ad una strada”, spiegano, dal Movimento, la storica militante Marzia Mecocci e il giovane Simone Pasquini. La proprietà della struttura sarebbe riconducibile alla Gretha Srl, società ora in liquidazione.

Dentro, una settantina di persone, tra cui 30 minori e due poco più che neonati: due bimbi di due e dieci mesi. Si tratta in gran parte di stranieri: ungheresi, rumeni, qualche italiano. Diversi peruviani. “Un 'aggiornamento' della mappa della povertà. E' la prima volta che fanno parte di un'occupazione”, proseguono dal Movimento.

Di mattina all'interno non c'è quasi nessuno. “Ho un tumore al seno, non posso lavorare e non so dove andare”, dice Lilia, 53enne, rumena. “Facevo la badante ma non riesco più”. E badanti sono molte delle donne presenti tra gli occupanti, che hanno preso possesso delle oltre cinquanta stanza della struttura.

“Gli uomini sono in gran parte muratori, ora sono tutti al lavoro”, prosegue Mecocci. Ma perché, se lavorano, non cercano una casa da affittare?

“Sul libero mercato i prezzi a Firenze sono ormai esorbitanti. Aggiungi che agli stranieri nessuno vuole affittare e che spesso chi affitta vuole vedere i contratti di lavoro di due persone, mentre tanti sono anche obbligati a lavorare al nero. E allora succede di restare in mezzo ad una strada”. Tanti provengono da altre occupazioni.

“Sono in Italia da sei mesi. Mia madre faceva la badante nella casa di una famiglia fiorentina. Aveva una stanza per sé. Quando sono arrivato la famiglia ha chiesto a mia madre, per far restare anche me, di lavorare gratis nell'unico giorno libero. Non ha accettato e abbiamo perso casa e lavoro”, racconta 'Piero', 20 anni, peruviano.

"Siamo attentissimi ai problemi sociali e lavoriamo per dare accoglienza decente a queste persone, facendoci carico di donne, bambini e persone fragili. Ma le occupazioni sono sempre illegali. Da quando sono sindaco abbiamo sempre operato nel segno della legalità, realizzando gli sgomberi necessari e trovando soluzioni socialmente sostenibili, senza mai dare adito a scontri. Lo faremo anche per via Maragliano”, ha detto il sindaco Nardella nei giorni scorsi.

La richiesta di “sgombero immediato e ripristino della legalità” era già arrivata da Fratelli d'Italia, mentre solidarietà agli occupanti e più attenzione verso le politiche abitative è arrivata dal gruppo consiliare di Sinistra progetto comune. “La povertà non è una colpa. Palazzo Vecchio risponde con gli sgomberi e non si occupa del fatto che il diritto alla casa, in teoria garantito dalla Costituzione, non in realtà non esiste”, dicono Bundu e Palagi.

“La realtà è una. Firenze è piena di alberghi e studentati di lusso, mentre alle politiche abitative restano le briciole. Ci sono decine, centinaia di strutture vuote da anni, da decenni. Allo stesso tempo, c'è gente costretta a stare in strada. Fate due più due e – ragiona Mecocci -, trovate la soluzione”. Ieri da Palazzo Vecchio nessun altro commento. Questa nuova occupazione è una bella patata bollente. E sotto elezioni, con il tema casa praticamente scomparso dalla campagna elettorale, scotta ancora di più.

Sotto, la struttura occupata in via Maragliano

Occupazione ex hotel Astor via Maragliano 2-2

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