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Elezioni comunali 2023

Pd in frantumi: Italia Viva punge, e l'ex assessora Del Re invoca le primarie per Firenze

Per i dem sono dolori e il prossimo anno urne a Firenze, trampolino verso la Regione. Destra in giubilo, Ceccardi: "Schlein? Non l'hanno vista arrivare"

Che botta. I risultati dei ballottaggi delle amministrative per il Pd sono un colpo durissimo. In Toscana ha perso 5 a 1 con il centrodestra che ha vinto e si conferma a Pisa, Siena e Massa (vincendo pure a Pietrasanta), mentre nella Campi Bisenzio del segretario regionale Fossi e della Gkn i dem hanno perso contro il 31enne Andrea Tagliaferri, esponente di Sinistra Italiana e lanciato dall'alleanza tra sinistra e Movimento 5 Stelle (l'uno 'segnato' dal Pd è Pescia).

"Perdono ovunque"

"I candidati del Pd in Toscana perdono ovunque", punge Italia Viva con l'eurodeputato e coordinatore regionale Nicola Danti. Quanto a Campi, "vengono anche superati dagli alleati ancora più di sinistra, a riprova che l’originale supera sempre la copia. Aspettiamo che il Pd ci dica cosa vuole fare, visto che non c’è mai stato un contatto con noi, visto che rivoteremo tra un anno a Firenze e nel 2025 per le regionali”.

Le regionali, già. Nel mirino ormai la destra ha Palazzo Sacrati Strozzi e quello che fino a non molti anni fa sembrava un sogno ora è a portata di mano, con la destra-centro che ha saldamente in mano 7 capoluoghi su 10 (Lucca, Pistoia, Siena, Grosseto, Arezzo, Pisa, Massa, tutte città - tranne Lucca - riconfermate a destra al secondo mandato).

Maggio '24

Per la Regione si vota nel 2025. Prima ci sarà l'importante passaggio di maggio '24, quando peraltro si voterà anche per le Europee: alle urne andrà l'ultimo zoccolo duro dem della Toscana, Firenze e Prato, assieme a Livorno. Ed è proprio a Firenze che si giocherà la partita più importante.

"Una giornata amara, ma dalle sconfitte si deve ripartire, rimettendoci in discussione. Non dobbiamo temere il confronto, è così che le cittadine e i cittadini si sentono coinvolti in un progetto di città. Facciamo scegliere a loro le candidate e i candidati sindaci", ha scritto ieri su Facebook, a risultati acquisiti, Cecilia Del Re, ex potente assessora all'urbanistica e record woman di preferenze, in quota Pd, alle ultime comunali.

È stata defenestrata a metà marzo da Dario Nardella, dopo mesi di rapporti difficili, con un "pretesto", come lei stessa ha rimarcato. Ma se il sindaco, che per Palazzo Vecchio punta sull'assessora al sociale Sara Funaro, pensava di essersi sbarazzato di una importante contendente, si è sbagliato di grosso. Del Re non molla di un centimetro, basta seguire la sua pagina Facebook per rendersene conto. E adesso prende al balzo la palla dello schiaffone ricevuto ieri per rilanciare la richiesta di primarie di partito.

Primarie: sì, ma come?

Primarie chieste un paio di settimane fa anche dalla ex assessora di Renzi ed ex parlamentare Rosa Maria Di Giorgi. In quel caso il Pd cittadino la stoppò subito, facendo capire che tali consultazioni saranno solo di coalizioni. Stoppare Del Re - e le primarie interne, che potrebbero essere laceranti - sarà però ora più difficile, molto più difficile. Peraltro, proprio dai social, è arrivato qualche giorno fa un avvertimento chiaro, per chi sa leggerlo: una foto in maglia viola (vedi sotto), prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina ed Inter, in compagnia della plenipotenziaria di Italia Viva Stefania Saccardi.

Saccardi è la carta di Renzi per rompere le uova nel paniere Pd, se quest'ultimo dovesse rifiutare le avance del fu rottamatore. E Del Re sembra suggerire: "Occhio che se mi fate fuori corro in ticket con lei". Nel 2019 poi i dem potevano contare sull'appeal personale di Nardella, che fu riconfermato sindaco al primo turno con ottimo 57 per cento.

Nardella però ora, ceffonato dalla sconfitta di Bonaccini, deve pensare al suo futuro (probabilmente a Bruxelles) e nelle difficoltà del centrosinistra potrebbe incunearsi il centrodestra: nel 2019 la candidatura da quelle parti arrivò tardi e male, con un candidato, Ubaldo Bocci, con tutto il rispetto per la persona, non all'altezza della sfida ("sembra che corriamo per perdere", dicevano apertamente alcuni esponenti della sua stessa coalizione). Con l'uomo giusto, chissà, Palazzo Vecchio potrebbe cadere. A quel punto la corsa verso la Regione per meloniani e company sarebbe in discesa.

"Non l'hanno vista arrivare"

"La Schlein in Toscana non l'hanno proprio vista arrivare", ironizza sullo slogan della neo segretaria Pd, tagliente, l'ex candidata alla presidenza della Regione Susanna Ceccardi. "Quando il centro-destra è unito e lavora compatto, i risultati arrivano sempre”, esulta l'europarlamentare leghista.

"Siamo stati centrali per raggiungere questo risultato, confermando il buon governo di centrodestra nazionale nei territori. La nostra conferma nei tre comuni (Pisa, Siena e Massa, ndr) rappresenta un dato politico storico”, rimarca anche Fabrizio Rossi, deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia. E' dalle fila di questo partito che ieri, Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, ha messo la freccia: direzione Giani.

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