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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Castello

Ex Antilotex di Castello, Chelli (FdI) chiede la bonifica dell'area: “Indecenza sotto gli occhi di tutti”

Qualcosa comincia a muoversi intorno all'area diventata dal 2018 una discarica abusiva a cielo aperto

Dopo varie segnalazioni da parte dei residenti, qualcosa comincia a muoversi intorno all'area dell'ex Antilotex di Castello, diventata dal 2018 una discarica abusiva a cielo aperto, oltre che luogo di delinquenza e spaccio di droga. Nei giorni scorsi, infatti, il consiglio del Quartiere 5 ha approvato all'unanimità un ordine del giorno  per impegnare l’Amministrazione ad intavolare un dialogo fattivo con la proprietà che porti, una volta per tutte, a bonificare e recuperare l’area. Uno dei primi firmatari di questo provvedimento è il consigliere (FdI) Matteo Chelli, che si sta interessando della questione in prima persona: “Siamo in fase di adozione dei nuovi strumenti urbanistici per la città, e all'interno di questi strumenti ci sono delle previsioni che riguardano il recupero di aree dismesse. Purtroppo per l'area dell'ex Antilotex non è arrivata ancora nessuna proposta di recupero da parte della proprietà, e senza la collaborazione di quest'ultima l'Amministrazione non può farsene carico”.

“Noi, come  gruppo consiliare – aggiunge Chelli - abbiamo presentato un ordine del giorno, approvato all'unanimità, in cui si chiede di instaurare un dialogo proprio con la proprietà dell'area, per cercare di recuperare questo terreno, che occupa una vasta superficie e che si trova vicino ad un area residenziale dove i residenti sono esasperati”.

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Non solo discarica e delinquenza, ma negli ultimi giorni l'area sarebbe diventata anche una sorta di mercato nero di materiali di ogni genere. Urge quindi trovare una soluzione quanto prima. Una plausibile, secondo il consigliere comunale, potrebbe essere quella di un'ordinanza emanata direttamente dal sindaco: “A mio avviso questa potrebbe essere una soluzione, per ordinare effettivamente alla proprietà di procedere alla messa in sicurezza dell'area, che ad oggi però non è stato ancora fatto. Un intervento tampone per provare a smuovere un po' le acque, perché non si può continuare ad aspettare”.

“Quello che mi sento di dire ai residenti– conclude Chelli – è innanzitutto esprimere profonda solidarietà e vicinanza. Dal mio punto di vista ho sempre cercato e cercherò di portare risposte concrete. Non mi sento di fare promesse, perché purtroppo non ho la bacchetta magica. Ciò che posso promettere però, è continuare a impegnarmi fino alla fine del mio mandato, perché si tratta di un'indecenza che avviene sotto l'occhio di tutti e soprattutto l'indifferenza di tutti”. 

Intenzioni che, nonostante la buona volontà, non rendono soddisfatti i residenti, che continuano a reclamare un'azione immediata per trovare una tranquillità che manca dal 2018: "Le parole si accumulano così come si accumulano i residui nella discarica. I fatti rimangono sempre gli stessi. Capisco tutto - racconta un residente - però i fatti sono che noi non possiamo uscire di casa nemmeno per portare il cane fuori, perché la situazione è diventata rischiosa. So anche che l'area è diventata una sorta di "hotel", con qualcuno che si fa pagare per far dormire le persone dentro il capannone".

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